Non è stata una stagione facile per la Ferrari, quella appena conclusa con il GP di Abu Dhabi, a Yas Marina. Una stagione iniziata con l'obiettivo dichiarato di tornare competitivi dopo due anni di purgatorio ma terminata con dell'amaro in bocca per non aver lottato, e vinto, un mondiale che a Maranello manca da molti anni e che, dopo un'ottima prima parte di stagione, la Rossa sembrava poter vincere.
Una stagione, come detto, difficile per Maranello che, dopo un avvio di stagione folgorante, ha vissuto momenti difficili, problemi di affidabilità, errori dei piloti, errori di strategia e sviluppi sbagliati. Non solo, poiché non sono mancate neppure le voci su una poca unità all'interno del team e su un possibile avvicendamento al timone del team, con la sostituzione di Mattia Binotto dal ruolo di team principal con l'arrivo di Frederic Vasseur da Alfa Romeo. Voci che avrebbero potuto destabilizzare il team durante l'ultima gara della stagione, in cui la Ferrari era chiamata a difendere il secondo posto in classifica costruttori dalla Mercedes e in classifica Piloti con Charles Leclerc.
Malgrado tutto, al termine di una stagione difficile in cui comunque sono stati centrati gli obiettivi prefissati, la Scuderia ha lavorato in maniera egregia nel weekend di Abu Dhabi per estrarre il massimo potenziale dalla monoposto e per centrare la piazza d'onore in entrambe le classifiche. Proprio di questo ha parlato, subito dopo gara, Mattia Binotto, il numero uno della Scuderia Ferrari.
L'ingegnere nativo di Losanna, che in questi giorni è stato l'uomo più chiacchierato all'interno del paddock e non solo, ai microfoni di Sky Sport F1 ha elogiato il lavoro della sua squadra in questo campionato, dove l’obiettivo di tornare ad essere competitivi, dopo due stagioni assolutamente negative, è stato centrato.
“Credo che la squadra sia cresciuta molto, sia quest’anno che negli anni passati. Il 2020 e il 2021 sono stati gli anni più difficili e più duri, per tutti noi, e per questo nessuno avrebbe scommesso che ci saremmo presentati così forti all’inizio di questa stagione".
Mattia ha poi sottolineato quanto importante sia la differenza tra essere competitivi e vincere e quanto la Ferrari, intesa come team, in questo 2022 non si sia dimostrata pronta al successo. Una mancanza dovuta ad alcuni aspetti su cui c'è ancora del lavoro da fare in ottica 2023, anno nel quale la Rossa al bottino grosso nel 2023.
"Ci siamo presentati quasi pronti all’appuntamento, ma non abbiamo mai promesso la vittoria del mondiale, ma di essere competitivi. Inoltre credo che quest'anno abbia dimostrato che non eravamo ancora pronti per la vittoria".
Un 2022 che, secondo il boss del team di Maranello, è stato positivo ma, indubbiamente, non perfetto visto che la squadra ha dimostrato di avere ancora degli aspetti su sui lavorare per raggiungere e lottare con gli avversari.
"Questo è il dato di fatto, abbiamo avuto dei weekend buoni, altri meno dove abbiamo commesso errori. Essere competitivi e vincere sono due cose diverse, abbiamo commesso degli errori sui quali cresceremo".
Non poteva mancare poi, per Binotto, una domanda sulle molte voci sul suo conto che si sono susseguite nel corso della settimana.
Voci che sono state smentite ma che andranno poi verificate nelle prossime settimane ma che avrebbero potuto destabilizzare la squadra.
Al contrario invece, il team si è unito al proprio interno, ha lavorato sodo e con grande freddezza, raggiungendo un grande risultato.
"La squadra ha dimostrato di saper lavorare in momenti di critica e lo ha dimostrato non mollando ambizione e obiettivi, abbiamo lavorato da squadra”.
Foto media.ferrari.com
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