David Coulthard, ex pilota ed oggi commentatore televisivo, si è concesso ai microfoni del collega Jan Jasenka di Sport.sk per una lunga chiacchierata sulla Formula 1. Tra i tanti temi trattati, lo scozzese si è soffermato anche sul paragone tra il circus moderno e quello di oggi, nonché sul suo esordio nella massima categoria motoristica (che avvenne, purtroppo, di conseguenza alla tragica morte di Ayrton Senna). Di seguito un estratto delle dichiarazioni.
"Ai miei tempi, stavamo potevamo solo scambiarci messaggi (ride, ndr)", ha detto Coluthard quando gli è stato fatto notare quanto è diventato social il paddock nel giro di pochissimi anni. Poi ha aggiunto: "Se lo dicessi a qualcuno oggi, ti guarderebbero sbalorditi. Non avevamo nemmeno un telefono ai miei tempi... Ma il progresso tecnologico si sta muovendo coerentemente con i tempi. Personalmente, non sono molto attivo sui social media, ma se stessi ancora correndo, probabilmente lo sarei. È difficile dire se ci sia qualcosa di positivo o meno. È semplicemente il mondo in cui viviamo".
"La sicurezza è migliorata in modo significativo, senza dubbio. Il sistema 'halo' ha svolto un ruolo importante in tal senso. Inoltre, anche i motori e i carburanti sono cambiati in modo significativo. Poi c'è il fatto che oggi le monoposto sono molto più pesantie dunque devono passare attraverso "crash test"".
"Quando correvo, tuttavia, non ho mai avuto il senso del pericolo, nonostante la mia carriera sia iniziata dopo la morte di Ayrton Senna. Ho visto molto la "dura realtà" di questo sport, ma la mia vocazione era quella di correre. Alla fine, moriremo tutti un giorno. Speriamo che arrivi solo quando saremo vecchi (ride, ndr)."
"Ai miei tempi, la macchina pesava poco più di 600 kg, ora è oltre 800. Questo è un peso enorme e 10 kg possono darti 0,3 secondi. L'auto è più lenta a un tale peso, ma guadagna velocità grazie alla maggiore potenza, alle ruote e al carico aerodinamico posteriore. Mi è piaciuto molto il mio tempo, ma le formule non sono mai state così difficilii".
"Come è stato sostituirlo? A dire il vero, ci penso spesso. Ayrton sarà per sempre parte di questo sport e uno dei più grandi corridori. Ho avuto l'opportunità di stare con lui per un po' di tempo, guidare la stessa macchina e ascoltarlo mentre parlava con i meccanici. L'ho sempre considerato un grande dono e un grande privilegio. Quando guardo indietro alle mie carriere in Williams, McLaren e Red Bull, così come quando ero un pilota collaudatore, è come se fosse Natale ogni giorno. Posso considerarmi felice di aver avuto l'opportunità di fare tale esperienza".
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Foto copertina Twitter Coulthard