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05/01/2023 17:00:00

Red Bull, tutto sullo «scandalo» Budget Cap, parte 2. Horner: «Agito nell'interesse della Formula 1»


Articolo di Paolo Sorgi
La controversa vicenda di cui si è resa protagonista Red Bull alla voce budget cap ha tenuto col fiato sospeso tifosi e appassionati per buona parte del campionato 2022. Seconda e ultima parte: la difesa di Horner e quella telefonata con Shaila-Ann Rao...

Seconda e ultima parte dello speciale dedicato al caso budget cap, ispirato dall'analisi a cura di Dieter Rencken per RacingNews365. Diamo voce alle repliche Red Bull, la cui posizione dopo Suzuka è diventata ancora più complicata (qui la prima parte).

Horner si presenta ad Austin pronto a difendere l'innocenza della sua squadra, e riprende la lettera di Brown per la sua arringa: "È scioccante che un concorrente possa produrre un'accusa del genere senza essere a conoscenza dei dettagli. È scioccante che un nostro competitor ci accusi di barare, e di attività fraudolente".

Il Team Principal inglese, lo ricorderete, prosegue citando i danni morali causati ai propri dipendenti dalle esternazioni dei colleghi di Ferrari, Mercedes McLaren, arrivando a citare persino atti di bullismo di cui sarebbero state vittime i figli di alcuni dipendenti Red Bull.

La replica di Brown non si fa attendere: "Se una squadra spende più del consentito ottiene un vantaggio. Quella del budget cap è una regola non dissimile da quelle tecniche e sportive, quindi la violazione va affrontata esattamente come se qualcuno viene trovato con altezze da terra non corrette o ali flessibili".

Il tutto, mentre il GP di Austin deve ancora prendere il via. Gli incontri tra FIA e Red Bull proseguono, ma subiscono una battuta d'arresto a causa di una triste notizia giunta proprio mentre le scuderie erano schierate al COTA: Dietrich Mateschitz, proprietario e co-fondatore del team austriaco, si è appena spento dopo una lunga malattia.

FIA: "Team in buona fede"

La scomparsa di Mateschitz fa slittare ulteriormente l'annuncio, rimandato a venerdì 28 ottobre. La Red Bull ha sforato il limite di spesa 2021 per un totale di 5,8 milioni di dollari. Entrando però nel dettaglio, il team avrebbe violato il limite perlopiù in aree che apparentemente non avrebbero a che fare con lo sviluppo della monoposto, o con la ricerca di prestazioni. Di seguito le voci di spesa incriminate: 

La FIA inoltre ha riconosciuto che parte dell'esubero è stato dovuto a diverse interpretazioni del regolamento finanziario. Per la Federazione il team "non ha agito in malafede o in modo disonesto o fraudolento, né ha nascosto intenzionalmente informazioni all'amministrazione del limite di costo o ha ottenuto o cercato di ottenere alcun vantaggio da esclusioni o adeguamenti imprecisi di determinati costi".  

A conti fatti, Red Bull sarebbe risultata fuori budget di soli 400.000 dollari, equivalenti allo 0,037% del limite. La scuderia è stata quindi multata di 7 milioni, con una sanzione accessoria che ne decurta il 10% del monte ore da spendere in test aerodinamici per i successivi 12 mesi.

Per Horner i provvedimenti FIA sono "draconiani", e potrebbero portare le sue vetture a perdere circa mezzo secondo al giro. Nello stesso tempo il TP dichiara che la squadra accetta le sanzioni ma senza con ciò prodursi in un'ammissione di colpa.

Ma non è tutto: Horner dichiara di aver ricevuto una telefonata al termine del GP di Suzuka: "Evitate di festeggiare troppo perché siete stati trovati in violazione". Dall'altro capo del telefono c'era proprio Shaila-Ann Rao, successivamente rimossa dal suo incarico in FIA.

Il Team Principal Red Bull è tornato più tardi sulla vicenda, sottolineando il comportamento esemplare suo e del suo team, che collaborando con la Federazione avrebbe evitato ulteriori danni d'immagine alla Formula 1.

"Avremmo potuto trascinare la FIA in appello, ma ci sarebbero voluti mesi per venirne a capo. La Corte d'appello avrebbe potuto impiegare anche 12 mesi per chiudere la vicenda. Vista la quantità di speculazioni, commenti e franchi tiratori che si sono succeduti nel paddock abbiamo ritenuto che fosse nell'interesse di tutti chiuderla il prima possibile. Abbiamo agito nell'interesse della FIA e della Formula 1 stessa"

Leggi anche: Red Bull, tutto sulla vicenda budget cap- Parte 1