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15/01/2023 10:30:00

Arnoux su Binotto: «Andava cacciato prima. Strategie? Me la facevo sotto ad ogni sosta»


News di Marco Sassara

La mancanza di risultati hanno portato la casa di Maranello a cambiare faccia. Il finale della stagione 2022 ha visto abbattersi una forte tempesta sulla Scuderia Ferrari. Una burrasca iniziata con le dimissioni del team principal Mattia Binotto e terminata poi, dopo diversi giorni, con l'annuncio di Frédéric Vasseur come suo successore. 

L'opinione su Binotto

Tra coloro che hanno voluto rilasciare un'opinione sul critico momento della Rossa, troviamo l'ex pilota del Cavallino (stagione 1983-1985), René Arnoux, che in un'intervista riportata da Autosprint ha commentato senza mezzi termini: "Mattia Binotto andava cacciato prima. Abbiamo visto tutti ciò che è accaduto. In Formula1 prima di parlare si devono portare i risultati. Abbiamo sentito ripetere le stesse parole per anni: 'stiamo miliorando, la prossima stagione le cose andranno meglio'. Non funziona così. Si deve partire dalle certezze non dalle speranze, e in questa F1 le prime certezze devono venire dalla macchina".

Perché è il mezzo, secondo Arnoux a fare la differenza. Il motivo? Basta vedere i risultati raccolti da Hamilton lo scorso anno: "Il pilota conta meno dell'auto. 60-40%? Il rapporto non è importante. In ogni caso è sbilanciato in favore della monoposto. Basta guardare la Mercedes. Sembrava imbattibile assieme al più grande campione della F1 moderna. Dominava, Lewis Hamilton è diventato assieme a Shumi il pilota più vincente di tutti i tempi, ma poi con la W13 hanno sbagliato tutto e Hamilton non ha vinto più nulla. Senza un mezzo competitivo anche il migliore resta a secco".

"Poche storie dunque", ha proseguito il pilota francese tornando alla Ferrari. "Prima si mette in campo una macchina al top e poi la fai vincere. Solo dopo puoi parlare. Questo faceva Jean Todt ai tempi dell'era Schumacher. Con Binotto è avvenuto il contrario: prima si parlava, si mettevano le mani avanti e infine si vedevano i risultati, tra l'altro pochi e non all'altezza delle aspettative. Anche se è vero che la F1-75 si è presentata subito come un'ottima macchina, è altrettanto vero che poi la squadra in pista a livello di strategie ha sbagliato tanto, decisamente troppo. Poi a peggiorare le cose ci si è messa la mancanza di affidabilità e in un panorama simile è ovvio che prima o poi a Binotto avrebbero chiesto il conto della situazione".

Strategie, l'altro punto debole della Rossa

La strategia è un altro punto caldo che anima molto il cuore di Arnoux, il quale si dice molto preoccupato: "Sono stati commessi troppi errori sotto il piano strategico, anche il timing nelle soste ai box, spesso era eccessivo. Ogni volta che i piloti erano a fine stint e c'era da decidere una strategia o una fermata mi veniva da farmela addosso. Ne accadeva sempre una e non si sa mai cosa può succedere ancora. Non è ammissibile: il pilota sta in pista, da tutto, si fa un sedere così e poi a livello di tattiche puntualmente la squadra rovina tutto! Nel 2022 è capitato spesso alla Ferrari, mentre Verstappen avrà fatto un errorino in tutto l’anno. La frequenza delle scelte sbagliate può essere definita decisamente preoccupante. Il settore strategico è tutto da rifare. Non c'è tempo da perdere, bisogna intervenire subito".

Foto: Ferrari

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