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09/02/2023 08:10:00

La McLaren MP4/4 di Senna smontata e analizzata dagli uomini che la costruirono


Video di Daniele Muscarella

Per gli appassionati di Formula 1, soprattutto per quelli con qualche stagione sulle spalle, potrebbe essere uno dei video più intensi ed emozionanti degli ultimi anni.

Quello che vedrete è di una semplicità e contemporaneamente di una profondità disarmante: hanno parcheggiato in uno studio quella che forse è la più grande auto di F1 - la McLaren MP4/4 del 1988 - ed hanno riunito tre delle menti che hanno guidato e realizzato il suo design.

Due ingegneri e un meccanico hanno spiegato la storia e lo sviluppo della vettura, smontandola strato per strato. Steve Nichols, capo progettista della MP4/4, si unisce a Matthew Jeffreys, responsabile della monoscocca e delle sospensioni anteriori, e a Neil Trundle, capo meccanico della vettura, per analizzare ogni dettaglio di questa leggendaria monoposto. Nel video vengono presentate anche tante informazioni esclusive su quella leggendaria stagione di F1.

Tra i telai prodotti dalla McLaren per la stagione 1988, questo è l'esatto telaio con cui Ayrton Senna ha corso il Gran Premio del Brasile. La gara non fu esattamente un successo per Senna: il selettore del cambio dell'auto si bloccò sulla griglia di partenza e la direzione della F1 squalificò Senna quando salì su una seconda auto dopo il primo giro della gara. Tuttavia, la MP4/4 dominò la stagione dell'88, vincendo 15 gare su 16 con dieci primi/secondi posti, garantendo a Senna il suo primo titolo di F1 (e battendo la sua nemesi, Alain Prost, per soli 3 punti nel Campionato di F1, a causa di un cavillo).

"Non vale la pena di spiegare molto di più sulla MP4/4. Se capite l'importanza di quest'auto, saprete che è il caso di trovare una poltrona, versarvi un bicchiere di vino e lasciarvi travolgere da questa esperienza. Se non sapete perché dovreste inchinarvi all'altare della McLaren MP4/4, beh, tre degli uomini che hanno concepito e costruito questa vettura vincitrice del campionato possono spiegarlo molto meglio di me."

Scrive Kyle Kynard sulle pagine di roadandtrack.com, ed io non potrei essere più d'accordo.