Dopo i due titoli conquistati nel 2021 e nel 2022, Max Verstappen ha iniziato la stagione 2023 dominando il Gran Premio del Bharain. Sul circuito di Sakhir, il numero uno olandese ha ottenuto Pole Position e vittoria con una maturità spaventosa e tenendo costantemente a distanza di sicurezza chiunque soltanto pensasse di potergli sottrarre il ruolo di leader. Sembrano trascorsi secoli - e in effetti un po' di acqua sotto i ponti n'è passata - da quando era un pilota nervoso e irruento, capace di rovinare i weekend con un'ingenuità clamorosa. Oggi è diverso. E la terza iride è lì, sembrerebbe, alla sua completa portata.
D'altra parte, Supermax, al momento non ha rivali in grado di ostacolarlo, considerando anche la complicata fase che sta attraversando la Ferrari dalla scorsa estate. Fase che sta spingendo Charles Leclerc - Il cosidetto "Predestinato" - verso un profondo sconforto, derivante dalla consapevolezza di non avere i mezzi (l'auto) per giocarsela alla pari col pilota della Red Bull. La stessa situazione del monegasco la sta vivendo Lewis Hamilton - che di titoli in bacheca ne ha ben sette -, finito nel doppio buco nero W13-W14. Fosse Fernando Alonso il vero antagonista di Verstappen? Difficile, ma non impossibile.
Di tutto ciò ha parlato Stefano Domenicali, boss della Formula 1, in un'intervista concessa ai microfoni di Sportmediaset. Di seguito le sue parole.
"La chiave del successo di Verstappen è il suo essere diverso dagli altri e non dover imitare nessuno", ha spiegato Domenicali ai microfoni di Sportmediaset. "Io ricordo Raikkonen che era sé stesso: dal punto di vista relazionale non ispirava certo simpatia ma era molto seguito in tutto il mondo. Verstappen ha una sua forza, è un pilota di Formula Uno e si occupa solo di Formula Uno. Penso sia cresciuto rispetto a qualche anno fa, quando era un molto più irruento. Ora è un pilota che difficilmente sbaglia e che rimane totalmente concentrato su quello che fa", ha aggiunto.
Passando a Leclerc, invece, il dirigente italiano ha affermato: "Se la frustrazione entra nella dimensione mentale di una grande atleta... i problemi sono altri. Penso che un grande atleta proprio in questi momenti debba avere la personalità per essere un punto di riferimento all’interno della squadra".
Poi ha continuato: "Charles sa che questi sono anni importanti e determinanti per lui: deve pretendere che la squadra metta a sua disposizione la miglior macchina possibile ma al tempo stesso lui non può permettersi alcun tipo di errore, altrimenti il problema diventa più grande. Questa è una fase importantissima per il futuro di Charles".
"Lui deve essere molto pragmatico perché vincere con la Ferrari è qualcosa di straordinario e altre squadre in questo momento non gli possono dare la possibilità di lottare per la vittoria. In questo momento Leclerc deve lavorare come elemento trainante all’interno della squadra che sta attraversando sicuramente un periodo non facile", ha chiosato Domenicali.
Le considerazioni su Alonso ed Hamilton: "Alonso per me non è una sorpresa, lo conosco molto bene e se lui ha una macchina che gli dà la possibilità di intravedere il raggiungimento di un risultato sportivo... è ancora un pilota fortissimo. È stato l’elemento più interessante emerso dalla prima gara dell'anno. Hamilton? Se guardiamo Lewis all’età di Verstappen... beh, era un Lewis totalmente diverso rispetto a quello che oggi. Nella sua crescita e nel suo divenire un campione sempre più importante e vincente sulla pista, è cambiato come persona perché ha voluto portare nella discussione determinati elementi valoriali che per lui sono molto importanti. La Formula Uno però sotto questo profilo è già una piattaforma inclusiva e aperta alla discussione dei temi e dei valori che stanno a cuore a Lewis".
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