Archiviato il primo weekend di gara della stagione 2023 con un risultato negativo e con una prestazione tutt'altro che all'altezza delle aspettative, per la Ferrari è gia tempo di cercare delle risposte e dare segni di reazione nel fine settimana del GP dell'Arabia Saudita a Jeddah.
Di fatto, nel fine settimana di Sakhir, la Scuderia Ferrari non ha certamente brillato come prestazione, mostrando non poche problematiche da risolvere: dal bilanciamento della monoposto sino alla gestione gomme, passando per i problemi di affidabilità sino alla mancanza di carico aerodinamico, specie nelle curve a medio-bassa velocità. Problemi delle SF-23 che, di fatto, hanno mostrato dei valori in campo non molto dissimili da quelli visti nella scorsa stagione, con Red Bull nel ruolo di squadra da battere e Ferrari in affanno con i problemi appena elencati da risolvere quanto prima.
Problemi su cui, giocoforza, gli ingegneri agli ordini di Frederic Vasseur hanno lavorato nel corso di queste due settimane di pausa tra la trasferta bahrainita e quella saudita, svolgendo a Maranello una dettagliata analisi dei dati raccolti nel corso della prima uscita stagionale. Un lavoro da cui i tecnici della Scuderia sembrano aver trovato la quadra per quanto riguarda la configurazione aerodinamica ottimale con cui far gareggiare la SF-23 risolvendo, almeno per gran parte, i problemi accusati al debutto.
Stando alle prime indiscrezioni raccolte nel paddock di Jeddah, sembra che la monoposto del Cavallino porterà nuovamente in pista, in questo fine settimana, l'ala posteriore vista nei test prima e sul tracciato di Mamana poi, ovvero quella a medio carico con corda lievemente maggiorata, cucchiaio più pronunciato e singolo pilone di sostegno (più adatta a tracciati veloci dove è richiesto poco drag).
Non solo, poiché per "mettere un pezza" ai problemi di sottosterzo lamentati dai piloti (soprattutto da Charles Leclerc) sulla SF-23, gli ingegneri della Rossa hanno anticipato l'introduzione (inizialmente prevista per Melbourne) della nuova specifica di ala anteriore, con l'ultimo flap rivisto rispetto alla vecchia versione tali da generare una maggiore quantità di downforce, molto utile in inserimento curva e a fornire migliori sensazioni ai piloti e una minore quantità di drag.
Novità a cui dovrebbero fare seguito anche ulteriori accorgimenti per risolvere, o minimizzare quanto più possibile, il fenomeno del porpoising sui lunghi rettilinei del tracciato cittadino saudita.
Insomma, quella che si prepara ad approcciare il fine settimana arabo è una Ferrari d'attacco pronta e determinata, come dichiarato dal team principal Frederic Vasseur nella giornata di ieri, a massimizzare il potenziale nascosto nella vettura, a raggiungere quelli che erano gli obiettivi e i risultati prefissati prima dell'avvio del mondiale, tentando di chiudere il gap dalla Red Bull a suon di aggiornamenti, in quantità e in tempi rapidi.
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