All'interno del suo podcast, Giorgio Terruzzi commenta la lotta ai giro veloce del Gran Premio di Arabia Saudita. In quell'occasione, i piloti Red Bull hanno ingaggiato una sfida intestina, togliendosi di volta in volta quel punto addizionale, nonostante la squadra gli dicesse di non farlo. Alla fine sarà l'olandese a primeggiare, andando contro le esplicite istruzioni del suo ingegnere. Sergio Perez scoprirà di aver perso il punto addizionale e la testa della classifica durante le interviste post-gara, dando origine a un caldo dibattito nel retro box.
Non è la prima volta che il campione in carica non ascolta le istruzioni in radio, favorendo la sua gara ed evitando di aiutare il suo compagno. Ciò non è passato inosservato a Perez, che ogni volta sembra accettare questa situazione con minore pazienza.
"Entrambi chissenefrega del muretto. Gli dicevano: fai 33, e loro facevano 32.6, 32.4. Altro che prima e seconda guida. Delle istruzioni del condottiero Horner, questi non hanno ascoltato niente".
"Fosse successa alla Ferrari una roba del genere, veniva fuori un putiferio", ha commentato il giornalista, sollevando una provocazione notevole. C'è un certo stigma che ruota intorno alla Scuderia Ferrari? E se sì, quale è? Un timore reverenziale, forse, in cui i piloti devono ascoltare sempre il muretto senza mai lamentarsi? O una pressione solo mediatica? Il fatto è che troppo spesso si vedono piloti fare gesti che gli alfieri autorizzati sembrano non poter fare.
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