Le qualifiche della Ferrari in Australia non sono andate nel migliore dei modi. Le Rosse di Sainz e Leclerc scatteranno rispettivamente dalla quinta e dalla settima piazza, il che non può definirsi un risultato positivo, sorpattutto pensando che appena un anno fa il monegasco scattava dalla Pole a Melbourne. A margine della sessione, il giornalista Leo Turrini ha voluto fare alcune considerazioni in merito, usando, come sempre, la sua sottile ironia. Di seguito un estratto di quanto ha scritto.
"Facciamo che è un remake. Ferrari 2023, odissea nello strazio", ha esordito Turrini su quotidiano.net. Poi ha aggiunto: "È vero che tolto Verstappen ci sono parecchie macchine in un fazzoletto di decimi. Ma la Ferrari sta dietro e ancora non conosciamo il ritmo gara. Da fuori, è evidente che la coperta è sempre troppo corta".
Il giornalista è convinto di una cosa: "Durante l’inverno è stata presa una direzione tecnica sbagliata. Se da seconda forza del campionato diventi la quarta, beh, è inutile girarci Intorno. Ciò rende ancora più urticante la divulgazione di un messaggio ultra ottimista a motori spenti".
"Ma non è importante questo ultimo aspetto, anche se indicativo di una mentalità da correggere.
Ciò che serve, chiedo scusa per l’insistenza!, è un drastico cambiamento. Nella struttura e nella filosofia. Negli uomini e nel modo di lavorare. Poco mi interessano, qui e ora, le parole dei piloti o le incertezze “gestionali”, chiamiamole così, in qualifica. Che Leclerc e Sainz vivano uno stato di frustrazione è perfettamente normale. Anzi, a me non dispiace che siano incazzati", ha spiegato Turrini.
Poi ha concluso: "Da una odissea nello strazio si può uscire. Faticosamente e persino evito di evocare la necessità di portare pazienza: se uno la pazienza non ce l’ha, deve smetterla di tifare Ferrari.
E invece, e già, io sono ancora qua".
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