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11/04/2023 15:10:00

La F1 ai tempi del 'Fiar...West'. Vanzini: «Facile tirare la croce sul direttore di gara»


News di Prisca Manzoni

Nella sua consueta analisi per Autosprint, Carlo Vanzini torna a parlare del controverso Gran Premio d'Australia. La sua linea, già esposta durante il commento del weekend, racconta di un Circus troppo in preda al caos e alla variabilità, titolando "La Formula 1 ai tempi del Fiar...West".

"Il direttore di gara ha la facoltà di decidere il da farsi, Masi ne è stato l'esempio più lampante, Wittich ne è la conferma. Tirare la croce addosso a lui adesso è assolutalmente facile e stupido, perchè noi, addetti ai lavori e/o tifosi, non siamo mai contenti. A Monza lo scorso anno volevamo la rossa e sono rimasti in Safety, così come ad Abu Dhabi. A Baku gli ultimi tre giri ci hanno fatto divertire", afferma il giornalista.

"Si può anche finire prima"

Tuttavia il grande difetto è quello che si vede da qualche anno a questa parte: manca la coerenza. In situazioni simili si prendono ogni volta soluzioni diverse, e anche le squadre risentono di questo. Basta pensare a Ferrari e Mercedes, che hanno fatto fermare i loro piloti durante la prima Safety Car, non credendo che sarebbe arrivata una bandiera rossa per della semplice ghiaia in pista. "Serve chiarezza sulla scelta di bandiera gialla, doppia bandiera gialla, virtual safety car, safety car o interruzione", scrive il giornalista. "Sono tutte scelte a discrezione del direttore F.1, coadiuvato da quello del circuito che a sua volta si affida alle segnalazioni dei marshals distribuiti lungo il circuito nelle diverse postazioni (18 in Australia)".

Ma il problema più grande non sono le decisioni del Race Control, ma è l'atteggiamento con cui il pubblico segue le gare e lo stampo che la Federazione vuole dare allo sport. Il desiderio di spettacolo, come già detto più volte, può arrecare danno. Riguardo a ciò, Vanzini ha affermato: "Forse bisognerebbe anche mettersi nell’ottica delle idee che non è umiliante finire sotto safety o finire con un paio di giri d’anticipo".

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