Dopo lo straordinario avvio di stagione, nel corso della qualifica del GP dell'Azerbaijan è arrivato, per la Red Bull, il primo vero passo falso del mondiale 2023. Di fatto, nel corso della qualifica azera la squadra anglo-austriaca non è riuscita a centrare la pole position ma, al contrario, è stata battuta dalla Ferrari di Charles Leclerc. Una "sconfitta" che, di fatto, interrompe il trend impressionante che il team di Christian Horner aveva mostrato nel corso delle prime tre uscite iridate dove (oltre a tre vittorie su tre gare), aveva centrato tre pole position consecutive.
Una battuta d'arresto che, nell'edizione odierna della Gazzetta dello Sport è stata analizzata in maniera approfondita da Paolo Filisetti. Un'analisi che, per prima cosa, parte da una valutazione della prestazione della Ferrari SF-23. Un progetto che, malgrado il buon lavoro svolto durante la pausa dai tecnici del Cavallino, trova per sua natura un'ambiente congeniale su tracciati veloci, come Baku, dove conta l'efficienza aerodinamica.
"Questa pista non mette in mostra i difetti congeniti di questo progetto, esaltandone invece le qualità, [...] un progetto improntato alla massima scorrevolezza in rettilineo, ovvero a produrre poca resistenza".
Una pole, quella del Cavallino, favorita anche dal duro e capillare lavoro svolto a Maranello durante questo periodo di pausa nella ricerca delle ottimali configurazioni aerodinamiche e meccaniche (sospensione, altezze da terra...).
"Anche le regolazioni a livello dinamico e aerodinamico hanno influenzato positivamente la prestazione".
L'analisi dell'esperto di tecnica si concentra poi su una valutazione di quelli che sono stati gli aspetti che, a differenza di quanto accaduto sinora in stagione, non hanno permesso alla Red Bull di fare la differenza. Nel dettaglio, la RB19 è mancata come prestazione a DRS aperto, area dove solitamente fa la differenza. Una differenza, a Baku, minore poiché l'efficienza dell'ala mobile si riduce alla riduzione del carico aerodinamico delle ali.
"Il DRS, a causa della configurazione aerodinamicamente scarica adottata da tutti perde gran parte della sua efficacia e, specificatamente per la RB19, non determina in modo eclatante lo stallo del diffusore".
A non funzionare però, oltre al DRS, sono stati anche gli aggiornamenti portati in pista da Adrian Newey, finalizzati a massimizzare l'efficienza aerodinamica: nuovi sidepods con una diversa sezione, più bassi ma più larghi rispetto alla specifica precedente.
"Il team di Milton Keynes ha introdotto una modifica definitiva all'imboccatura delle fiancate. È stata ridotta la loro sezione verticale, a favore di un'incremento del canale tra le fincate e il fondo, migliorando la scorrevolezza della RB19".
Fiancate che, accoppiate anche ad una nuove e più efficiente mappatura della PU Honda, non hanno permesso a Verstappen e Perez di stare davanti alla Ferrari di Leclerc.
"Questo intervento, accanto anche alla rivista modalità di utilizzo del propulsore Honda, [...] non è stato sufficiente per stare davanti alla Ferrari di Leclerc".
Sviluppi sbagliati o ancora acerbi a causa del poco tempo a disposizione, nelle FP1 per metterli a punto? Solo il tempo lo dirà.
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Foto copertina media.ferrari.com