Dopo la cancellazione del Gran Premio di Imola, Giorgio Terruzzi ha dedicato un pezzo alla città tramite il suo spazio sul sito della Red Bull. Il suo è un racconto di speranza, forza, resilienza e amore, il tutto in un'alone estremamente romantico. Le curve del Santerno hanno visto la storia del motorsport, anche se oggi le sue acque hanno messo in pausa la Formula 1. Ora c'è silenzio, per tornare a sentire il rombo delle persone, e dei motori, in un domani.
"Eppure alla bellezza di quei luoghi continuo a pensare come a qualcosa capace di resistere, rigenerarsi. Per questo mi permetto di scriverne qui e ora, con la pretesa di rilasciare una speranza concreta e la certezza che qualcosa di fondamentale resiste, resisterà, tornerà ad accogliere e ad offrire. Una nicchia di mondo forte, con una natura dominante, furiosa e sconvolgente oggi, più benigna e amica domani. Le cui immagini riusciranno di nuovo a segnalare una atmosfera particolarissima, simile a quella che circonda Silverstone, ai boschi che circondano Spa", scrive il giornalista
"Mi sono chiesto la ragione di quelle associazioni e le risposte hanno molto a che fare, un po’ a sorpresa, con ciò che di rurale non ha nulla. Vittorie e campioni, sorpassi e tragedie, tensioni e rumori in viaggio dentro una dimensione che con l’asfalto, con la ritmica forsennata di una gara nulla hanno a che fare. Dunque, silenzio, un attimo. Per rispettare e pensare come dare una mano. Per ricordare ciò che è stato e ciò che sarà", continua poi Terruzzi.
E sono i paragrafi conclusivi quelli più commoventi del racconto, perchè richiamano quello che rende Imola tanto speciale: una storia di motori che si fa largo tra l'incontaminato verde dell' Emilia Romagna. Imola è la calma delle colline e delle fronde tra cui si nascondono capitoli e personaggi fondamentali per la Formula Uno.
"Nel silenzio accadono molte cose, forse le cose più rilevanti in assoluto. Nel silenzio ritroviamo ciò che da qualche parte, tra la testa e il cuore, è rimasto aggrappato. Riprenderemo a viaggiare, ad osservare, a gioire. Si potrà salire dalla Rivazza verso la Serra, passando dalla chiesa di Sant’Apollinare di Bergullo, da una via Lola che sa di motorismo mentre spuntano Patrick Tambay e Stefan Johansson, i giorni di Alain Prost, i volti di Michele Alboreto e Gerhard Berger, il sorriso di Jean Alesi, le ore ultime di Gilles Villeneuve, di Roland Ratzenberger, di Ayrton Senna, i trionfi di Schumacher… e poi Verstappen e Leclerc presi da una sfida prossima, diversa da questa."
"Immagini proiettate tra fronde e frasche, alberi e sterrati, cascinali e trattori a riposo. Pretendono una immaginazione utile all’incontro, chiedono una sosta, una sospensione, appunto. Aiutati da un paesaggio che la memoria salva comunque. Da una dimensione in arrivo, più propizia, che trasforma una tappa del nostro cammino in un posto del cuore invulnerabile. Ora, soprattutto, che per Imola condividiamo un umanissimo, silenzioso patimento", conclude poi Terruzzi.
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