Nella giornata di ieri, Franco Nugnes ha riportato su Motorsport.com alcuni frammenti dell'ultima intervista a Mauro Forghieri, storico ingegnere di Maranello scomparso lo scorso anno. L'occasione è l'uscita di un nuovo libro intitolato: "Ferrari – Nel cuore della Formula 1", di cui "Furia" è un protagosita. La conversazione si è svolta in modo informale in un ristorante di Maranello, ma nessuno si aspettava che sarebbe stata l'ultima.
La prima domanda che il direttore ha posto al progettista riguarda alcuni lavori svolti fuori dal mondo della Formula 1, ma incentrati sulle vetture da Gran Turismo. "Pensare una Ferrari era difficile, ma farla che avesse successo era molto facile, bastava scrivere Ferrari: era sufficiente, credetemi. Per un progettista era davvero l’ideale. Non facevi molta fatica: definita la meccanica e le quattro ruote, sopra… ci lasciavamo cadere una lamiera e quella diventava una Ferrari”, ha risposto Forghieri.
“Erano per tutti meravigliose, anche se alcune facevano schifo. Ci dicevano che la linea aerodinamica era perfetta. In realtà avevamo delle resistenze all’avanzamento paurose. Posso dire? Abbiamo avuto tanta… fortuna, diciamo così", ha continuato poi a dire l'ingegnere.
Nugnes ha poi dirottato la conversazione su un progetto particolare di Forghieri: la Ferrari "spazzaneve", una prima monoposto con il fondo non molto competitiva, ma che ha gettato delle splendide basi. L'idea è arrivata da una collaborazione tra il modenese e Mercedes, secondo la filosofia dell'eclettismo tanto cara al progettista italiano: "È una scoperta che ho fatto nella galleria del vento della Mercedes in Germania, dove di notte veniva spento un rione di Stoccarda, perché toglievano la corrente a una parte della città per aver l’energia elettrica sufficiente per muovere l’aria nel wind tunnel a certe velocità”.
"Tu devi guardare gli altri, per amor di Dio, perché la gente intelligente che ha fatto cose belle le guardi e ti fai un background su cui lavorare. Nel tuo progetto ci sarà sempre un pochino di tutti gli altri, ma se vuoi superarli devi metterci del tuo”, ha continuato poi Forghieri. A questo punto è intervenuta poi la moglie Elisabetta con un aneddoto interessante: "Mauro ha continuato a studiare in bagno, dove ha sempre avuto una pila di libri che fossero in inglese e in molte lingue diverse. Spesso venivano dalla Russia”
E riguardo al suo pezzo preferito, "Furia" ha poi risposto: “Se dico l’alettone dico una stupidata? Se c’è stata una cosa che ha fatto male alla F1 sono gli alettoni, perché hanno tolto moltissimo a quella che era l’abilità del pilota. Hanno alzato il limite della macchina e se prima ci arrivava un pilota, poi ce n’erano trenta. L’alettone ha fatto questo: ha ridotto le qualità di guida. Ha permesso a piloti che non avrebbero mai potuto guidare al massimo livello di essere quasi dei campioni. Io stesso senza ala non sarei stato capace di girare a Modena nei tempi dei ragazzini”.
Foto copertina twitter.com
Foto interna twitter.com
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