Sappiamo già che i lettori non saranno magari totalmente d’accordo con il nostro titolo, ma se vi va di proseguire nella lettura avremo ampiamente modo di spiegare il pensiero alla base della scelta. Prima di andare ad analizzare nel dettaglio le mosse effettuate da Ferrari e Aston Martin però, crediamo sia importante partire dal principio.
Questa mattina ci si attendeva una gara asciutta, ma le indicazioni di ‘Meteo France’ si sono rivelate esatte: potrebbe piovere in gara, ed infatti è quello che è accaduto con la pioggia che è arrivata intorno al 50° giro.
Con una partenza sull’asciutto ci si attendeva che la stragrande maggioranza dei piloti privilegiasse uno start sulle Medie, ma probabilmente anche con le indicazioni dell’arrivo dell’acqua negli ultimi minuti di gara, in molti hanno preferito scattare su gomme Hard. E’ stato questo il caso di Alonso, Sainz, Leclerc, Gasly, Russell, Piastri, Stroll, Bottas e Magnussen. Il solo Zhou su Soft, gli altri, tra cui Verstappen su Medie.
La corsa, almeno dal punto di vista strategico, fila liscia fino al 50° giro quando arriva la pioggia e la gara entra nel vivo. Fino a quel momento non si registrano particolari colpi di scena. La gara scorre monotona. Zhou, Perez e Hulkenberg, partiti dal fondo decidono di sostituire le mescole mettendo le Hard subito al primo giro. Mossa intelligente che avrebbe pagato sicuramente nel caso in cui non avesse piovuto. Checo abbastanza sfortunato. Sarebbe stato l’unico modo per lui di recuperare. Tuttavia, nel suo caso non ci riuscirà anche a causa dei contatti avuti con Stroll, ad inizio gara e con Russell nel finale. Gara abbastanza problematica la sua.
Dati utili alla comprensione delle gomme (foto: Twitter, Pirelli)
Prima di passare al capitolo pioggia dobbiamo dire che sorprende in negativo, ancora una volta, la gestione gomma della Ferrari. Mentre Verstappen riesce a fare 55 giri sulla Media, Sainz si dovrà fermare al 33° giro per passare da Hard a Medie, con Leclerc che lo farà al 44° giro attuando la stessa soluzione. La pioggia stava arrivando e il fatto di non esser riusciti ad allungare lo stint nonostante le Hard crea un certo sconcerto. Le uniche vetture che si erano fermate fino a quel momento avevano tutte montato le Medium C4 ad inizio gara. La Ferrari è l’unica assieme a Gasly, tra i partenti su Hard a fermarsi anzitempo.
C'è stato un frangente della gara in cui Leclerc era terzo. Se solo le Hard avessero resistito fino all'avvento della pioggia, magari avremmo potuto vederlo anche sul podio.
Alla tornata numero 50, la pista comincia a bagnarsi, soprattutto nel primo settore. Le altre zone restano asciutte. Per gli strateghi e i piloti diventa difficile capire la cosa giusta da fare. Verstappen resiste il più possibile, poi quando iniziano ad arrivare gli errori di guida decide che è arrivato il momento di mettere le Intermedie, cosa che farà al giro 55 dopo aver toccato il muro, fortunatamente senza conseguenze.
L’errore fa perdere del tempo prezioso a Max, non potremo mai sapere però se Fernando ne avrebbe potuto approfittare perché purtroppo per lui rientrerà al giro 54 per montare le Medie. Treno che sostituirà alla tornata successiva seguendo Verstappen a causa della pioggia sopraggiunta copiosa sulla pista. L’asturiano farà sapere al termine della gara che montare le Medie è stata una scelta condivisa tra lui e il muretto. Non era così sicuro che la pioggia si intensificasse in quel modo. C’era il 50% di probabilità di fare la cosa giusta e hanno optato per quella sbagliata. Si sono presi un rischio che però non ha ripagato. Avessero preso l’altra strada magari il GP avrebbe avuto un esito diverso, o magari no. Chissà. Dopo la doppia sosta Alonso era all'incirca a 20'' di distanza da Max. La sensazione è che abbia perso una bella opportunità.
‘Sfortunata’ anche la Ferrari. In molti dopo il GP (il sottoscritto compreso), hanno puntato il dito contro gli strateghi del Cavallino per aver ritardato di un giro il passaggio da Medium a Intermedie, che arriverà alla 55° tornata, costringendo i due a guidare con le slick su un asfalto completamente bagnato, e portando Sainz ad un errore che gli farà perdere la posizione su entrambe le Mercedes, su Leclerc e Gasly. Anche Charles ne uscirà penalizzato vedendosi superato da Russell.
Anche qui però, stando a quanto riportato dal pilota monegasco a fine gara, sembra essersi trattato di un errore consapevole. Nel senso che si è corso un rischio. I piloti e il team hanno deciso di stare fuori il più possibile con le Medie, attendendo magari un ingresso in pista da parte della Safety Car. Purtroppo questo non è avvenuto e alla fine il risultato che ne è emerso è quello che vediamo nella classifica.
Recap strategie (foto: Twitter, Pirelli)
Quello che crea amarezza non è tanto il risultato in sé, si sapeva che la Ferrari avrebbe avuto una possibilità di fare bene qui a Monte Carlo se e solo se fosse riuscita a partire il più avanti possibile. Il dato più preoccupante continua a essere quello della gestione gomme che su un tracciato come quello di Monaco è a dir poco allarmante. Non riuscire a percorrere con le Hard la stessa distanza che Verstappen ha fatto su Medium è il più forte indicatore di quanto gap il Cavallino debba ancora recuperare nei confronti dei rivali.
A concludere riportiamo il punto di vista rilasciato da direttore motorsport Pirelli tramite i propri canali al termine del GP: “È stato un fine settimana di emozioni, sia per chi era in pista sia per chi ha seguito il Gran Premio in televisione e on line. Così come accaduto un anno fa, anche oggi abbiamo visto in pista tutte e cinque le tipologie di pneumatici messe a disposizione delle squadre. C’è stato anche il debutto della nuova specifica Wet che non richiedono il preriscaldamento: proprio a proposito di quest’ultima, le prime indicazioni sembrano essere in linea con le aspettative anche se, ovviamente, dobbiamo tenere presenti le caratteristiche uniche del tracciato monegasco”. Le Full Wet sono state utilizzate solo da tre piloti: Perez, Hulkenberg e Magnussen. Tutti gli altri hanno scelto le Intermedie.
“La parte di gara sull’asciutto”, ha proseguito Mario Isola, “è stata caratterizzata dal duello a distanza fra chi ha scelto di partire con le Medium e chi con le Hard. Soltanto Zhou, ha optato per le Soft. Come spesso accade qui, è stata una partita a scacchi per vedere chi avrebbe fatto la mossa decisiva. Se a ciò si aggiunge l’incertezza relativa alle condizioni meteorologiche si comprende quanto sia stato difficile gestire la gara senza commettere errori”.
“Per quanto concerne la durata del primo stint con le Medium, è stata molto più estesa rispetto alla vigilia (non ci sono solo i 55 giri di Verstappen ma anche i 53 di De Vries e Tsunoda e i 50 di Norris, fa notare la Pirelli). I piloti si sono presi cura delle gomme ripulendole del graining che tende a formarsi in condizioni di traffico intenso e tenendo anche conto dell’evoluzione delle condizioni meteorologiche, oggi estremamente variabili”, ha concluso il manager italiano che ieri ha anche festeggiato il suo compleanno.
Foto: Ferrari
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