Quello di Montecarlo è stato per la Ferrari un weekend molto deludente. In netta opposizione con le dichiarazioni ottimiste del giovedì (si parlava di pole e vittoria), il team di Maranello ha racimolato il deludente bottino di 12 punti, figlio del sesto posto di Leclerc e dell'ottavo posto di Sainz. Una debacle se si pensa che le vetture del Cavallino hanno terminato la gara dietro alla Aston Martin di Alonso, all'Alpine di Esteban Ocon e ad entrambe le Mercedes.
Cosa è successo? Oltre ad una non corrispondenza evidente tra i dati emersi al simulatore e quelli poi dettati dalla pista, il muretto rosso ha commesso un grave errore in qualifica causando una penalità per Leclerc (impeding su Norris) mentre in gara ha condotto una gestione che non ha pagato. In merito ha voluto soffermarsi Carlo Vanzini nella sua analisi per il settimanale Autosprint.
"Sembra, anche a Monaco, che gli ingegneri abbiano la testa immersa solo nei monitor dei computer senza stare ad annusare la pista", afferma Vanzini nel corso della sua analisi per la nota rivista settimanale. Poi si chiede: "Aveva forse ragione Arrivabene quando a Suzuka, dopo il disastro in qualifica, disse che mancavano i “pistaioli”?". Il riferimento del giornalista è al Gran Premio di Giappone 2018, quando il muretto rosso fu l'unico di quelli protagonisti nella Q3 a mandare in pista entrambe le proprie vetture con gomme intermedie su asfalto sostanzialmente asciutto.
Nell'occasione, il manager bresciano dichiarò: "Da quello che avevamo visto nelle prime due manche non credo che la Pole oggi fosse alla nostra portata. Ma quello che è successo oggi è inaccettabile. Sono molto arrabbiato, non è la prima volta che capitano questi errori. Non voglio puntare il dito contro qualcuno in particolare, ma sono molto deluso. A differenza di alcune situazioni del passato, oggi era facile capire cosa stesse accadendo in pista, tanto che i nostri avversari sono tutti usciti dai box con le slick. A volte è più utile staccare gli occhi dal computer per guardare la pista, usando il buon senso: siamo una squadra giovane, probabilmente ci manca il ‘pistaiolo’ che con la sua esperienza sappia leggere situazioni simili nel modo giusto ed in tempi brevi".
"Forse gli costò la leadership della rossa alla fine di quel 2018", sottolinea Vanzini riferendosi allo sfogo di Arrivabene. Ad oggi, però, le parole pronunciate dall'allora team principal del Cavallino sono più attuali che mai. "Quella sensazione lì c’è, confermata da Monaco dove a un certo punto potevi prenderti dei rischi diversi, non avendo nulla da perdere, a meno che non ragioni da “provinciale” e ti accontenti", conclude il giornalista.
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