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06/06/2023 09:45:00

Vanzini: «Adesso Vasseur deve iniziare a lasciare la sua impronta». E lancia l'allarme su Leclerc


News di Giuseppe Canetti

Il Gran Premio di Spagna si preannunciava uno snodo cruciale del campionato di Formula 1. Soprattutto per Ferrari e Mercedes, alle prese con la scarsa competitività delle rispettive vetture. A Barcellona, dove la pista funge da vera e propria cartina di tornasole rispetto alla validità di una monoposto, entrambi i team hanno saggiato gli aggiornamenti studiati nelle scorse settimane per dare il colpo di coda, traendone un bilancio completamente opposto. Basti pensare che Hamilton e Russell hanno raggiunto il podio, mentre Sainz e Leclerc soltanto un quinto ed un undicesimo posto. 

Bene dunque la Mercedes; rimandata la Ferrari, che adesso dovrà rimboccarsi ulteriormente le maniche per cercare in primis di salvare la stagione e in secondo luogo mettere buoni basi per quella futura. Ne ha parlato Carlo Vanzini nella sua consueta analisi per Autosprint. Vi proponiamo di seguito le sue considerazioni.

Il commento di Carlo Vanzini

"Quando parli di tunnel in Formula 1 il riferimento va alla galleria del vento, the wind tunnel. In tal senso quella di Barcellona, ancor di più con l’ultima curva tornata alle origini, senza quell’orrenda chicane, è una pista che nell’ambiente viene proprio definita un galleria del vento a cielo aperto…", esordisce Vanzini sottolineando quanto dicevamo prima rispetto al circuito di Montmelo.

Poi aggiunge: "Giochiamo su questo per capire che valori ha espresso questo week end con la tanto attesa SF23 Evo, con le nuove pance, fondo, ma non sospensione. Beh non bene, perché il risultato è mancato. Un quinto posto non fa primavera. Non dimentichiamo che alla prima stagionale Leclerc, prima del problema di affidabilità, era abbastanza comodamente sul podio e ancora se andiamo a vedere al netto di affidabilità, penalità e incidenti, l’unico week end pulito di Leclerc, quello di Baku, ha fatto 2 pole, sprint compresa e due podi, in due giorni. Verrebbe quasi da pensare che per la Rossa sia meglio non avere le prove libere e andare in pista così come sono al buio del tunnel nel quale si trovano".

La Mercedes, invece, ha iniziato a vedere la luce: "Russell ha battuto Perez a parità di posizione di partenza, anzi una dietro e forse per questo Toto Wolff parla di «siamo distanti da Max». La W14 B ha funzionato un po’ a corrente alternata nelle prove e in qualifica, per poi dare un ottimo riscontro in gara".

In seguito il giornalista ci tiene a ricordare: "Sia Mercedes, sia Ferrari, per ora hanno potuto fare un lavoro “limitato”. Non hanno, per questioni di budget, potuto fare un nuovo telaio, fondamentale per dare un senso più compiuto alla nuova veste. In questo la Ferrari, a differenza di Mercedes, non ha neanche portato una nuova sospensione perché vuole andare ancor più per gradi. Barcellona non è stato uno dei migliori week end a corollario di una stagione che peggio di così non si può, un solo podio".

"C’è da ricostruire dalla cenere, perché di questo si tratta. Negli ultimi anni è evidente che siano state messe le fondamenta per pensare al futuro. C’è da ricostruire e adesso Vasseur è l’uomo della ripartenza. Da adesso in poi è la sua Ferrari quindi da adesso bisogna vedere cambiamenti, idee e soprattutto certezze anche per convincere Charles a non guardarsi altrove. Sappiamo che in tanti stanno arrivando, non nomi da copertina, ma il reclutamento è importante. C’è da fare squadra, c’è da dare certezze ai due piloti", continua Vanzini.

Quindi si sofferma sul «gelo» tra Leclerc e il muretto, lanciando di fatto un'allarme su una situazione che da non idilliaca potrebbe addirittura tramutarsi in spiacevole: "Il dialogo tra Leclerc e il muretto è inequivocabile. Charles chiede la gomma rossa mentre gli dicono che gli daranno la dura, lui insiste. Gli dicono ok e mentre gli rientra confermano che gli metteranno la hard. Così non è facile. Lui non sbotta mai, ma nelle sue eleganza ed educazione, nell’intervista posta gara, emerge un eloquente, basta, così non va proprio. Situazione complessa che può creare anche tensioni interne quando inizia il classico gioco dello scarico barile".

Infine conclude scrivendo: "È adesso, subito che Vasseur deve intervenire per iniziare, adesso si a lasciare la sua impronta. Da Barcellona in poi inizia a diventare la sua Ferrari".

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