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20/06/2023 10:55:00

Alesi sottolinea: «La Ferrari non ha fatto bella figura con quella comunicazione a Leclerc»


News di Giuseppe Canetti

Dopo svariati weekend molto al di sotto delle aspettative, la Ferrari ha dato in Canada qualche segnale di ripresa. Un quarto e un quinto posto non rappresentano un bottino eccezionale, certo. Ma l'aspetto positivo è che, al contrario di quanto si pensava dopo Barcellona, determinati sviluppi apportati alla SF-23 sembrerebbero funzionare. Sembrerebbero, sì. Perché il condizionale è d'obbligo considerato che quello di Montreal è un circuito meno indicativo in tal senso rispetto ai prossimi in calendario.

Morale della favola: bisognerà attendere ancora qualche settimana prima di cantare vittoria a Maranello. È di questo avviso anche Jean Alesi, che ha fatto il punto della situazione in casa della Rossa nella sua consueta analisi per il Corriere della Sera. Vi anticipiamo che l'ex pilota francese ci ha tenuto a bacchettare il muretto rosso per un episodio preciso verificatosi durante la gara. Di seguito le sue considerazioni.

L'analisi di Jean Alesi sulla situazione in casa Ferrari

"Vedere una Ferrari che funziona bene è confortante. Significa che il pacchetto aerodinamico portato in Canada può garantire un passo in avanti. Bene, anche se stiamo parlando di un 4° e un 5° posto, dietro altri tre team, non abbastanza per accontentarsi e accontentare", esordisce Alesi nella sua analisi per il noto quotidiano. Poi aggiunge: "In ogni caso, quello di Montreal è stato un weekend complicato dalla pioggia, cosa che rende difficile ogni analisi approfondita, e la pista, senza curve ad alta percorrenza, non vale come test vero e proprio sul comportamento delle gomme, a differenza di quella austriaca e soprattutto di Silverstone, le sedi dei prossimi Gp".

Come spesso è capitato negli ultimi due anni, Leclerc in Canada ha vissuto momenti di tensione con il muretto rosso a margine delle qualifiche. "Non è un anno felice per Leclerc, reduce da una qualifica male interpretata, cosa che ha determinato partire dalla fila cinque. Per me la Ferrari non ha fatto bella figura comunicandogli che Sainz non lo avrebbe attaccato", sottolinea Alesi. Che però poi giustifica così la scelta del team: "C’è però una ragione comprensibile, dovuta al bisogno di forzare il ritmo per verificare il comportamento di macchina e gomme, evitando complicazioni causate da una lotta tra i due piloti". Il francese, infine, conclude chiosando: "Insomma, gli indizi sono incoraggianti ma serve una conferma per capire in che termini possiamo parlare di un cambio di passo".

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