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28/06/2023 09:50:00

Vanzini: «Leclerc è il Totti della Formula 1, ma avrebbe bisogno di essere 'più Sainz'»


News di Giuseppe Canetti

Otto Gran Premi; un podio, ottenuto da Charles Leclerc a Baku. Qualche segnale di ripresa in Canada, dopo tre weekend estremamente travagliati. La stagione 2023 di Formula 1 per la Ferrari si sta rivelando più complicata del previsto, ma forse gli ultimi aggiornamenti potrebbero dare la scossa. Se così sarà lo scopriremo questo fine settimana in Austria, dove andrà in scena la nona gara del campionato. Intanto, nella sua consueta analisi per Autosprint, Carlo Vanzini ha fatto il punto della situazione sul Cavallino soffermandosi sui due alfieri del team.

L'analisi di Carlo Vanzini

"Eccoci a Maranello. Partiamo da Sainz [...] Carlos è un pilota molto consapevole delle situazioni e dei momenti. È di fatto il pilota che tutti gli ingegneri vorrebbero avere", scrive Vanzini. Quindi illustra la sua affermazione riguardante lo spagnolo: "Se la macchina è da P5, tranquilli che lui la mette lì. Lavora tanto, aiuta la squadra e fa il suo. Ha meno pressioni, le candidature per le corse al titolo ricadono su altri, quindi lui può essere sempre la sorpresa o l’outsider, ogni cosa in più è una grande cosa". 

In seguito, il giornalista passa a Leclerc sottolineando: "Ci ha abituato alle grandi cose anche quando la macchina non c’era e non c’è. Charles però non può aspettare a vita che qualcosa si inneschi. Certo dall’Austria dovremmo vedere la vera anima della SF23, ma se anche lì non sarà una monoposto quasi vincente i dubbi continueranno o meglio non se ne andranno".

Il monegasco ha più volte espresso e dimostrato il suo amore per il Cavallino, restando attaccato al progetto nonostante la poca competitività delle vetture fornite dal team. "Per tanti motivi, non ultimo il legame con Bianchi, Charles è ferrarista al 100%, vuole vincere con la Ferrari, è il “Totti” della Formula 1, più legato alla maglia che non ai soldi e/o alle ambizioni di altre squadre. [...] Leclerc soffre da un po’ e quando ne avuto l’occasione ha già dimostrato di poter essere il migliore. Un anno fa è diventato al via gran leader del campionato con delle gare contro Max di altissimo livello e maturità poi, se prima gli mancava la macchina lì gli è mancata la squadra: non sono state prese decisioni che lo ponessero al centro del momento e lo sviluppo è mancato tanto da far crollare le ambizioni già in estate".

Terminata la stagione 2022, la Ferrari ha approcciato al 2023 parlando di una vettura che non avrebbe avuto precedenti in termini di velocità (parole del CEO, Benedetto Vigna). Bene, tutti sappiamo come invece sta andando. "La SF23 ha dovuto cambiare pelle", ricorda Vanzini.

Per quanto tempo ancora l'amore che lega Leclerc alla Rossa sarà in grado di trattenere il monegasco a Maranello? "Adesso vedremo con il nuovo fondo e l’atteso grosso step in Austria e la squadra è in fase di profonda ricostruzione. Sembrava avere fondamenta solide e invece erano solo macerie sulle quali il buon Vasseur sta cercando di ricostruire anche per convincere anche per convincere Charles a non guardarsi intorno, perché va bene l’amore, ma poi chi ha il suo DNA vuole avere l’occasione per giocarsela", scrive Vanzini.

Il giornalista, però, sempre riferendosi a Leclerc, non si sottrae dal sottolineare: "Quest’anno ha forse commesso più errori, più zero di guida, come a Melbourne, Miami e Canada in qualifica con la complicità della squadra. Ecco lui ha semplicemente bisogno di essere più Sainz, come ad esempio ha corso poi a Montreal per regalarci di nuovo il Leclerc che conosciamo quando macchina e squadra saranno all’altezza del suo talento".

Vanzini infine conclude citando un collega: "«Chi critica Charles non capisce molto di Formula Uno», detto dal collega Roberto Chinchero che li ha visti tutti nascere e crescere i piloti di questa generazione. Tempo al tempo, ma le lancette corrono".

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Foto copertina SkySportF1; Foto interna www.twitter.com