Durante l'ultimo episodio del podcast F1 Nation, Pedro De La Rosa ha portato una nuova prospettiva riguardo al ritorno di Daniel Ricciardo in Formula 1. Lo spagnolo è la persona più indicata per commentare questo evento, dal momento che anche lui nel 2010 fu cacciato dalla Sauber a metà stagione, proprio come è successo a Nyck De Vries. Come sostenuto dall'host del programma, Tom Clarkson, e anche da molti altri, dietro il rientro del numero 3 ci potrebbe essere un asse più complesso, che potrebbe coinvolgere anche il sedile di Sergio Perez. Ciò che fa sorgere dubbi, però, è il fatto che la Red Bull non abbia scelto un pilota più giovane, un possibile futuro Max Verstappen, ma un uomo di 34 anni. 

De La Rosa ha sollevato quindi un punto importante, che viene dalla sua esperienza personale: "Far tornare Daniel non significa solo riavere un pilota di talento con molta esperienza, ma significa anche avere un metro di paragone per Yuki Tsunoda. Quando ero in McLaren, uno dei motivi per cui mi hanno tenuto accanto a Lewis Hamilton e mi hanno fatto fare dei test è perchè ero una sorta di quantità nota. La squadra sapeva quale era il mio livello, e anche quanto lento andavo. Quando scendeva in pista Lewis, loro potevano fare un paragone e capire quanto era veloce. Così hanno capito che lui poteva avere un futuro nel team accanto ad Alonso. Per questo motivo, Daniel è ottima misura per vedere dove è realmente Tsunoda". 

"Non so se questo veramente è un segnale per Perez. Però questa è la vera Formula 1, ossia un gioco mentale. Ogni cosa che fai le domeniche può avere un impatto sul tuo futuro e determinare dove andrai a finire. Non credo che lo scopo di questo cambio sia solo mettere pressione a Checo, ma credo che, se vuole quel posto, Daniel debba guidare ogni GP come se fosse il suo ultimo e dimostrare di essere ancora veloce", ha continuato poi lo spagnolo. 

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