Stefano Domenicali, ex dirigente della Ferrari ed attuale boss della Formula 1, ha rilasciato una interessante intervista ai microfoni de Il Resto del Carlino. Ve ne proponiamo un estratto in cui si è soffermato sul campionato 2023 in generale, sull'imminente Gran Premio d'Italia, sulle principali vicende del team di Maranello e su alcune questioni riguardanti il circus. Nel corso della chiacchierata, il manager italiano non si è sottratto dal rispondere a chi lo accusa di essersi 'americanizzato'. Vi proponiamo di seguito le sue parole.
"La verità è che senza Verstappen questo sarebbe un Mondiale equilibratissimo. Al di là dei meriti Red Bull, la differenza la sta facendo Max. Io che ho visto Schumi da vicino posso ben dirlo: l’olandese è un Fenomeno…", afferma Domenicali quando gli viene chiesto di fare il punto sulla stagione corrente di Formula 1. Una stagione di grande successo per quanto riguarda i numeri: "Sono straordinari. E abbiamo un piano di sviluppo esteso a tutti i continenti", rivela il manager italiano.
Questo weekend andrà in scena il Gran Premio d'Italia, appuntamento di casa della Ferrari. "Non rinnego le mie radici, sono perfettamente consapevole di quanto manchi alla pubblica opinione una Rossa vincente. Ho fatto parte di quella storia. Conosco e comprendo la sofferenza. C’ero quando nel 2000 a Suzuka il nostro Schumi mise fine ad un digiuno iniziato nel 1979…", sottolinea Domenicali.
Stando alla situazione attuale, l'mperativo nell'universo rosso sembrerebbe essere: avere pazienza. "Esattamente", afferma numero uno del Circus. Poi aggiunge: "Intuisco lo sconforto degli appassionati, dei tifosi. Però scommetto sulla voglia di riscatto di chi lavora a Maranello".
Chiamato a fare un pronostico sul fine settimana brianzolo, Domenicali mostra un velato ottimismo: "A Baku e a Spa, che un po’ somigliano al tracciato del Gran Premio d’Italia, la Ferrari andò sul podio". Quindi si torna a parlare di Verstappen con un occhio anche al futuro: "Dicevo all’inizio che la Formula Uno sta ammirando un fuoriclasse epocale. Bisogna riconoscere i meriti di Verstappen. Quanto nuoce il fatto che ormai prima di ogni gara già si conosce il nome del trionfatore? Beh, in ogni settore agonistico l’equilibrio nella competizione è importante. Però quando uno è più bravo è giusto che raccolga i frutti del suo lavoro, ci mancherebbe. 2024? La Mercedes e la Ferrari stanno spingendo forte. La crescita di Aston Martin e McLaren è sotto gli occhi di tutti".
La risposta a chi lo critica di di essersi ‘americanizzato’ troppo e di voler trasformare l’automobilismo in una versione a trecento all’ora del wrestling: "Chi muove questa contestazione non mi conosce. Vengo da Imola, ho casa a Monza, ho tifato per Gilles Villeneuve, ho amato Senna e considero una enorme fortuna umana e professionale essere stato un collaboratore di Schumi. Poi io dico che non possiamo avere paura della modernità e aggiungo che lo show è un valore, non un limite. Però il Dna delle corse non è stato toccato, infatti vince il pilota più bravo con la monoposto migliore".
Infine, il passaggio sul prossimo fornitore di gomme: "Resterà Pirelli o subentrerà Bridgestone? Prenderemo una decisione entro la fine dell’estate, sapendo di poter scegliere tra due magnifiche aziende".
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