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09/09/2023 19:05:00

Il dominio della Red Bull fa male alla Formula 1? Risponde il CEO di Liberty Media


News di Prisca Manzoni

La Formula 1 sta vivendo un periodo di dominio come non se ne vedeva da anni: la Red Bull ha vinto 24 delle ultime 25 gare, e Max Verstappen a Monza ha conquistato il suo decimo successo consecutivo. Perciò, molti tifosi si stanno lamentando per la mancanza di spettacolo, accusando lo sport di non avere competizione nonostante le promesse del nuovo regolamento. Per evitare una disfatta, Stefano Domenicali continua a ripetere nelle interviste che questa nuova era sia positiva, puntando l'accento sui record che l'olandese sta infrangendo Tuttavia, non è tutto così rose e fiori. 

Il CEO di Liberty Media, Greg Maffei, ha infatti ammeso ad Autosport di essere titubante riguardo alla strategia del manager italiano: "Il centro della griglia è molto interessante, e possiamo dimostrare con i dati che ci sono più sorpassi che mai. La sfida è ovviamente che Max Verstappen un anno incredibile. Domenicali sta giustamente cercando di porre l'accento sul fatto che sia un evento storico, mai successo prima e che non si può mancare. Vedremo se funziona. La realtà è che abbiamo un prodotto molto interessante, oltre al fatto che Verstappen è veloce".

Lo share declina ma i social media crescono

Il direttore ha poi portato a supporto della sua tesi anche dei dati: il numero di spettatori scende in ogni weekend, come testimonia anche Sky Sport Italia, mentre la quantità di media su varie piattaforme social cresce a dismisura, facendo lievitare così anche i profitti di Liberty Media. Questo può essere considerato un segnale forte: quale è il target della nuova strategia della Formula 1? Si vuole creare engagement digitale, tramite piattaforme in streaming e posto online, oppure vera azione in pista? 

"Se si guarda all'interesse allo sport in generale, non si può parlare solo di share. Abbiamo avuto molti successi quest'anno. Credo che tre delle quattro gare più viste di sempre negli Stati Uniti siano accadute quest'anno, e la media di spettatori aumenta di anno in anno. Però questa può essere solo una circostanza specifica. Per esempio, il GP di Miami lo scorso anno era da solo, mentre quest'anno in concomitanza c'erano anche i Miami Heat che si giocavano un playoff dell'NBA. Questi eventi possono far lievitare gli ascolti. Se si guardano invece le interazioni in generale, e non solo quelle in televisione, ma quelle che vengono dai social media, l'interesse per la Formula 1 è esploso, molto di più del doppio. Quindi sono convinto che la domanda sia ancora alta", ha continuato Maffei. 

Foto copertina twitter.com

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