Se il dominio di Max Verstappen era scontato sin dal venerdì, quando è parso evidente che il passo falso di Singapore non era legato all’effettività della direttiva tecnica TD018, la gara del resto dello schieramento ha confermato sostanzialmente quanto evidenziato in qualifica. Alla luce del risultato conseguito al termine dei 53 giri come possiamo giudicare il weekend della Scuderia Ferrari? Siamo al frequente dilemma del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda del target prefissato. Dal punto di vista prestazionale, la SF-23 è tornata a recitare il ruolo di terza forza in pista, alle spalle della imprendibile Red Bull e della McLaren. Il distacco rimediato a fine gara dalla migliore delle Rosse è di circa 44 secondi, sostanzialmente un secondo al giro rispetto al ritmo forsennato imposto dal due volte campione del mondo olandese.
Leclerc precede Sainz nelle prime fasi del GP del Giappone – Credit: Ferrari Media Gallery
Anche il gap da Lando Norris, splendidamente secondo al traguardo, non è confortante. Ben 24 secondi hanno separato Lando da Charles sotto la bandiera a scacchi, che sulla distanza dei 300 Km equivalgono a poco meno di 5 decimi al giro. Da tale prospettiva la missione nipponica potrebbe essere considerata ampiamente negativa per gli uomini di Maranello. Se invece l’obiettivo resta la conquista del secondo posto nella classifica costruttori, allora il giudizio cambia drasticamente. I due alfieri del Cavallino Rampante hanno agevolmente portato in dote un bottino di punti superiore a quello della Mercedes e della ormai irriconoscibile Aston Martin. Ora sono solo 20 i punti che dividono la storica scuderia italiana dalle frecce d’argento, a valle di un round che sulla carta era tra i più sfavorevoli per la SF-23.
Frederic Vassuer, team principal della Scuderia Ferrari – Credit: Ferrari Media Gallery
Probabilmente se questa gara si fosse corsa prima della pausa estiva la monoposto del team di Maranello non avrebbe avuto scampo nei confronti di Mercedes e forse della “verdona” di Fernando Alonso. Dopo la sosta estiva, la Rossa ha scavalcato Aston Martin e recuperato ben 34 punti sul team diretto da Toto Wolff. Il fattore confortante è che la scalata del team italiano nella classifica costruttori è frutto di un’evidente inversione di tendenza rispetto alla diretta concorrenza soprattutto nella gestione del passo gara. Miglioramento figlio della comprensione del mezzo e della correttezza degli update. Se l’obiettivo per questa stagione non può che essere la piazza d’onore tra i costruttori, in chiave 2024 è fondamentale che gli ingegneri di Maranello abbiano individuato le aree di intervento affinché il progetto 676 non nasca da un foglio bianco ma sulla base di certezze. L’attualità obbliga a ragionare per piccoli passi, l’anno che verrà non si potranno raccogliere solo le briciole della concorrenza.
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