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12/10/2023 20:00:00

Schumacher, 20 anni fa il sesto titolo per conquistare l'Olimpo della F1


Storie di Formula 1 di Fabrizio Parascandolo

Il 12 ottobre del 2003 Michael Schumacher conquista il sesto mondiale piloti in carriera, il quarto consecutivo in Ferrari, diventando il pilota più vincente nella storia della F1.

Alla vigilia del GP del Giappone 2003 mancava solamente un punto al tedesco per poter festeggiare il campionato. Insomma la vittoria del titolo sembrava una formalità, ma il meteo e una qualifica complicata avevano altri piani.

Dopo un sabato negativo per la Ferrari e Schumacher (Barrichello in pole, ma Michael solo quattordicesimo) le chance di vincere il titolo non erano poi così alte, vista anche l'ottava posizione di partenza del rivale diretto, Kimi Raikkonen su McLaren.

L’inizio della gara, però, non è facile per la Ferrari: Barrichello si trova in difficoltà su un tracciato ancora bagnato dalla pioggia caduta prima della partenza, viene anche superato da Montoya nel corso dei primi giri.

Schumacher, invece, partito dal 14esimo posto, rimane vittima di un contatto con la BAR-Honda di Takuma Sato ed è costretto a rientrare ai box per sostituire il muso della sua vettura. Il team, ovviamente, ne approfitta per anticipare il rifornimento di carburante e il primo cambio gomme.

Al giro 9 Barrichello si riprende la testa della corsa, grazie al ritiro di Montoya, mentre Raikkonen si trova in quarta posizione, inseguendo Fernando Alonso su Renault e il compagno di squadra David Coulthard.

Prosegue la corsa e lo spagnolo si ritira per un problema al motore, quindi il finlandese sale in terza posizione. Schumacher, invece, continua la sua rimonta e si trova in sesta piazza prima di effettuare il suo terzo e ultimo pit stop, ma torna in pista decimo a sosta effettuata.

La testa della corsa passò per breve tempo a Coulthard, quando Barrichello si ferma per l’ultima sosta al giro 40. In quell'esatto momento il tedesco della Rossa era ottavo, garantendosi il punto che matematicamente lo avrebbe confermato Campione del Mondo per la sesta volta.

Un giro più tardi, però, Michael viene coinvolto in una lotta a tre con Da Matta e il fratello Ralf. Quando i tre arrivano alla famosa chicane del triangolo, il pilota della Toyota frena leggermente in anticipo, costringendo Micheal a cercare di evitarlo. L’ala anteriore della BMW-Williams di suo fratello Ralf, però, tocca la ruota posteriore sinistra della Ferrari.

Il pilota Williams rientra ai box per cambiare il muso della sua vettura, mentre Michael inizia ad accusare delle vibrazioni che gli causano un violento spiattellamento degli pneumatici, senza contare il rischio di una foratura provocato dal contatto.

Il GP del Giappone 2003 finisce senza ulteriori intoppi per i ferraristi. Barrichello taglia il traguardo per primo, rallentando davanti al muretto Ferrari, dove l’intero team aspetta i suoi piloti per festeggiare il mondiale costruttori e lo storico titolo record di Schumacher (ottavo alla bandiera a scacchi). Sul podio anche le due McLaren di Raikkonen e Coulthard, ma questo risultato non è abbastanza per mantenere vive le ambizioni mondiali del team e del finlandese.

Queste le parole di Michael Schumacher al termine della corsa: "E’ difficile descrivere come mi sento in questo momento. E’  stata una stagione complicata, soprattutto nell’ultima parte e anche questa gara è stata molto dura. Voglio parlare invece della squadra: sono stati importanti e, anche oggi hanno fatto un grande lavoro".

"Rubens ha fatto una gara fantastica, vincendo alla grande. La squadra ha sempre lottato e questa è la sua forza. Dopo che ci avevano dati per finiti all’inizio dell’anno, non ci siamo mai dati per vinti. Siamo una grande famiglia e tutti possono essere orgogliosi di farne parte. Personalmente, mi sento svuotato ed esausto dopo questa gara. Sapevo che dovevo finire ottavo perché, anche se Rubens era in testa, in Formula 1 non si sa mai quello che può succedere alla macchina. E’ stata una sensazione strana perché, di solito, vinco il titolo aggiudicandomi anche la gara, mentre oggi mi sono dovuto accontentare dell’ottavo posto e quindi ci sono delle emozioni contrastanti“, ha concluso.

L'anno dopo il tedesco si ripeterà e, al termine di una delle stagioni più dominanti della storia, otterà il settimo titolo mondiale, affermandosi come il più grande pilota nella storia della F1.

 

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