Dopo aver avuto la Sprint Race come banco di prova, il GP degli Stati Uniti si è svolto come da previsione. Con temperature asfalto superiori ai 40°C, non era opportuno utilizzare la Soft come parte integrante della strategia, così tutti i team hanno preso una direzione bene precisa: doppia sosta con l'utilizzo di gomme Medie C3 e Hard C2. Soltanto tre piloti seguiranno una strada diversa. Uno di loro è Leclerc, che scattato dalla pole termina in P6 adottando una sola sosta Medium-Hard.
Come abbiamo appreso, sia Leclerc che Hamilton sono stati poi squalificati dalla classifica finale perché la tavola presente sul fondo delle rispettive vetture non è stata trovata conforme al regolamento al termine della corsa. Le considerazioni che verranno fatte di seguito non terranno molto in considerazione questo fatto, preoccupandosi appunto di analizzare le strategie in sé, adottate dalle squadre.
Iniziamo la nostra disamina analizzando tutte le tattiche di gara. Tra coloro che hanno prtato a termine i 56 giri previsti dal GP mediante l'utilizzo di due set di Medie e uno di Hard troviamo il vincitore Max Verstappen (l'olandese conquista il suo 50° sigillo in carriera), assieme a Hamilton, Sainz, Perez, Russell, Gasly, Stroll, Albon, Sargeant, Hulkenberg e Magnussen. Quasi la totalità dei conducenti. Tsunoda avrebbe terminato la carsa con questa strategia se, forte del vantaggio che aveva su Albon, non fosse rientrato al penultimo giro per montare la Soft e conquistare così il giro veloce che gli ha regalato un punto addizionale (1'38''139). Strategia M-H-M-S per il nipponico.
Tre piloti hanno scelto di adottar un set di Medie C3 e due di Hard C2: Norris, Bottas e Zhou. In casa AlphaTauri anche Ricciardo andrà per le Soft puntando su una tattica M-H-S, ma cncluderà 17°. Non andrà bene neanche a Leclerc che scegliendo di effettuare una sola sosta arretrerà dalla prima posizione di partenza fino alla 6°.
Questo il commento rilasciato dal direttore motorsport Pirelli al termine della gara: “Abbiamo assistito ad una gara molto combattuta su una delle piste più complete della stagione. Parlando di strategie, l’andamento della corsa ha confermato come la doppia sosta fosse l’opzione più veloce, soprattutto perché l'alternativa, basata su un unico pit-stop, avrebbe richiesto una gestione delle gomme molto attenta che avrebbe reso difficile spingere a fondo per molti giri, al contrario di chi ha fatto due pit-stop. Ne abbiamo avuto conferma con Leclerc che, pur non avendo accusato un crollo nel finale causato dal degrado, ha avuto un passo che non gli ha permesso di difendersi dal ritorno di diversi piloti che avevano invece scelto la doppia sosta".
Tutte le strategie di gara (fonte: X, Pirelli)
"In termini di prestazione complessiva, la Medium si è dimostrata la mescola più performante perché ha offerto più grip rispetto alla Hard non manifestando un grande degrado in termini di tempi sul giro. La Soft è stata usata pochissimo, soltanto dall’AlphaTauri nelle battute finali e, vista la prestazione di Tsunoda, si è confermata come un’ottima gomma da tempo sul giro secco ma non un’opzione sulla distanza su una pista e con condizioni di temperatura come quelle di domenica ad Austin. Infine, da notare come nemmeno in gara, si sia registrato graining", ha affermato Mario Isola alle colonne della Pirelli. In realtà un po' di graining, durante il primo stint c'è stato, ma i piloti sono stati bravi a ripulirlo per tempo limitando i danni. Dopodiché non si è più ripresentato.
Durante il pre-gara (leggi qui), avevamo detto che c'erano soltanto due team in grado di poter intraprendere la strategia ad una sosta Medium-Hard e stavamo parlando di Red Bull e Mercedes. La squada campione del mondo si accorge subito che con queste temperature e condizioni asfalto (nei primi giri in molti avevano riportato del graining sull'assale anteriore) la scelta migliore sarebbe stata quella di effettuare due stop.
La Mercedes invece sembrava intenzionata a provarci. Effettua la prima sosta con 4 giri di ritardo rispetto a Verstappen, ma poi resasi conto che la stada non era percorribile si adegua agli altri. Effettuare la seconda sosta nei tre giri successivi a quanto fatto da Max e a quattro rispetto a Norris, garantisce a Lewis un vantaggio di gomma consistente nel finale. Per tale ragione riesce a superare agilmente Lando e a portarsi vicino a Verstappen negli ultimissimi metri.
Dati utili a comprendere il comportamento degli pneumatici (fonte: X, Pirelli)
Detto questo difficile pensare che ricopiare la tattica della Red Bull avrebbe potuto fare la differenza permettendo a Hamilton di vincere. Tanto per cominciare, in questo modo Lewis avrebbe perso il vantaggio di mescola. Inoltre, se guardiamo agli ultimi passaggi, Verstappen ha atteso che Lewis gli arrivasse sotto per replicare ai tempi messi a segno dal britannico. Che la Mercedes abbia fatto degli enormi passi avanti mediante il suo ultimo upgrade è evidente, ma da qui a dire che ha raggiunto la Red Bull ce ne vuole... C'è ancora tanta strada da fare per sfidare Max, ma non è detto che con un po' di fortuna non si possa riuscire a vincere un GP da qui alla fine del mondiale.
La squalifica, ovviamente, cancella tutto quanto di buono fatto, almeno per quanto riguarda la gara di Hamilton.
E' risaputo: la SF23 non è la monoposto migliore dal punto di vista della gestione gomme e lo si è visto più volte nel corso di questa stagione. C'erano dei team che avrebbero potuto percorrere la strada ad una sosta, mantenendo un ritmo competitivo, ma tra questi non era presente la Ferrari. E infatti i risultati si sono visti. Purtroppo Leclerc non ha avuto mai il ritmo per rispondere ai tempi di Verstappen, Hamilton e Norris. Lo dimostra il fatto che il monegasso si ritrovasse in P4 già dopo 12 giri, 4 tornte in anticipo rispetto alla prima sosta di Verstappen.
Grafico andamento temperature (fonte: X, Pirelli)
Cercare di portare a termine il GP mediante un solo stop non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Adeguarsi alla strategia altrui non avrebbe permesso a Charles di vincere la gara, ma almeno avrebbe potuto ottenere un quarto posto. e chissà, magari avrebbe potuto anche mantenere il contatto con Lando Norris sperando in un errore/problema per andare a podio. Non si può avere la presunzione di correre se prima non si è imparato a camminare.
Con Sainz invece nessun errore. Finisce quarto partendo dalla quarta casella. Il massimo considerando che è stato superato anche da Verstappen. Un grazie a chi ha pensato alla strategia del suo compagno di box sarebbe però doveroso stavolta.
La squalifica in tal caso, rovina ancor di più una gara iniziata male e finita ancor peggio per Leclerc. Il pilota non sarà molto felice di questo.
Foto: X, Ferrari
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