Lewis Hamilton aveva concluso il GP degli Stati Uniti in seconda posizione, prima di essere squalificato per usura eccessiva del plank. Il pilota Mercedes avrebbe potuto vincere la corsa in pista, vediamo perché non è riuscito a battere Verstappen.
Al 16° giro, Max Verstappen (allora in terza posizione, dietro Norris e Hamilton) si è fermato ai box per primo, montando un altro set di gomme medie. È stato seguito da Pérez, Norris e Sainz nel giro successivo.
Hamilton si trovava a 1,5 secondi di distacco da Lando Norris quando il pilota McLaren è rientrato ai box, mentre aveva più di 4 secondi di vantaggio su Verstappen. La Mercedes, invece, ha aspettato fino al 20° giro per richiamare il sette volte campione del mondo ai box.
In questi quattro giri il team stava discutendo con il pilota la possibilità di optare per una strategia a una sosta, che avrebbe richiesto un pit stop intorno al giro 23. Dopo aver perso circa 2 secondi al giro e 8 decimi per un errore, Lewis è rientrato in pista dopo il cambio gomme a oltre 6 secondi di distacco da Verstappen.
Dato che il vantaggio sull'olandese prima dei pit era di 4 secondi in favore di Hamilton, il tempo netto perso nei confronti del pilota Red Bull ammonta a 10 secondi.
Considerando che il gap alla fine della gara è stato intorno ai 2 secondi, questo è stato il fattore più condizionante per la gara del sette volte campione del mondo, ma non l'unico.
Il team Mercedes ha effettuato due pit stop per Lewis Hamilton nel corso della gara: uno da 3,6 secondi e uno da 3,4.
Considerando che un pit stop mediamente veloce impiega circa 2,5 secondi (quelli di Russell sono stati di 2,8 e 2,5) Hamilton ha perso circa 2 secondi soltanto nei cambi gomme.
In questo i meccanici della Red Bull e della McLaren sono sempre stati molto veloci, complicando la vita alla squadra di Brackley.
Sembra paradossale, eppure Lewis poteva ancora puntare alla vittoria, nonostante gli inconvenienti della strategia e dei pit stop.
Un altro momento chiave, l'ultimo della corsa, si è verificato negli ultimi giri, quando Hamilton ha dovuto effettuare il sorpasso ai danni di Lando Norris.
Il pilota della McLaren ha difeso al meglio delle sue possibilità, costando al connazionale poco più di 1 secondo nei confronti di Verstappen, diventando di fatto un alleato dell'olandese.
Lo stesso Verstappen ha dichiarato, al termine della gara: "La Mercedes avrebbe potuto vincere facilmente oggi". E probabilmente non ha tutti i torti.
Facendo un rapido calcolo del tempo perso da Lewis in diversi frangenti della corsa otteniamo un valore superiore ai 13 secondi, mentre il gap dall'olande al momento del traguardo era di circa 2.
Insomma, Hamilton avrebbe potuto conquistare il successo numero 104 in carriera abbastanza "facilmente" con una gara ideale. Da un lato si può dire che l'inglese sia stato "fortunato" a non vincere, per non vedersi cancellata una vittoria strameritata solo qualche ora dopo la gara, essendo stato squalificato per eccessiva usura al plank della sua W14.
Leggi anche: Perché Leclerc e Hamilton sono stati squalificati? L'analisi tecnica
Leggi anche: FIA, così non va: Leclerc e Hamilton squalificati, ma gli altri la fanno franca?
Foto interna twitter.com