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31/10/2023 13:40:00

Vanzini: «Vasseur inizia a muovere le redini del comando, vi spiego»


News di Giuseppe Canetti

Reduce da un buon 2022, la Ferrari ha iniziato la stagione corrente con l'obiettivo di contendere alla Red Bull i titoli iridati, ma ha presto scoperto di aver sfornato una vettura, la SF23, nettamente inferiore alle RB19 affidate a Max Verstappen e Sergio Perez.

Come se non bastasse, il team di Maranello si è spesso trovato a rappresentare la quarta forza della griglia di partenza, in un mondiale contrassegnato da un cambio di valori piuttosto frenetico (vedi i percorsi di McLaren ed Aston Martin). Invertita leggermente la rotta, Leclerc e compagni hanno poi rialzato la china portandosi al terzo posto della classifica costruttori, e oggi, quando mancano tre appuntamenti alla fine della stagione, sono in piena lotta con la Mercedes per la seconda piazza.

Lo status di vice-campioni potrebbe sicuramente addolcire il bilancio stagionale. Tuttavia, in quel di Maranello sono ben consapevoli che vi è ancora una montagna da scalare per raggiungere la Red Bull. Un segnale di scossa in ottica 2024 è arrivato in Messico da Frederic Vasseur, infastidito per l'ennesimo weekend in cui la Ferrari ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto. Ne ha parlato Carlo Vanzini nella sua consueta analisi per Autosprint.

Vanzini: "Vasseur non si acconteta più, vuole la perfezione"

"A fine gara Frederic Vasseur è stato chiaro: «La partenza ci ha messo nella condizione di non poter fare una gara diversa, forse migliore». Non gli basta essere nuovamente sul podio, questa volta con Leclerc, vuole la perfezione", esordisce il giornalista riportando parte delle considerazioni espresse dal team principal della Scuderia a margine della domenica all'Hermanos Rodriguez.

Poi, sempre riferendosi al manager transalpino, aggiunge: "Un atteggiamento di chi sente che può e deve iniziare a chiedere di più a tutti. Ok la SF-23 non passerà ovviamente alla storia come la Ferrari migliore di sempre, qualche lampo, soprattutto in qualifica c’è stato, ma è bello vedere che il capo della squadra inizia a non accontentarsi di risultati comunque migliori, rispetto le premesse e le aspettative del giovedì di questi due ultimi appuntamenti".

Un lavoro lungo tre gare in ottica 2024

"Partiamo dalle certezze: i piloti sono veloci e competitivi [...] 68a prima fila tutta rossa, ma non concretizzata in una vittoria nella quale, per la seconda volta, dopo Singapore, nella mattina di domenica credevano. [...] È un lavoro, lungo altre 3 gare, per togliersi tutti i dubbi sui punti deboli e lavorare su quelli. Con l’energia mostrata da Vasseur, a fine gara, per evitare che si ripresentino nel 2024 quando sarà necessario un deciso cambio di rotta, in quello che sarà il primo anno vero della “macchina di Vasseur”", sottolinea Vanzini.

Infine conclude la sua analisi continuando a guardare al futuro e toccando anche il tema relativo ai contratti (scadenza 2025) dei due alfieri della Rossa: "Vasseur inzia a muovere le redini del comando, adesso che la situazione macchina, squadra, piloti gli è molto più chiara, in un periodo in cui sono iniziati anche i colloqui di rinnovo per Leclerc e Sainz per dare continuità a un progetto di leadership iniziato troppo tardi, a gennaio, per le logiche di un team di F1, ma che dovrà rivelarsi indirizzato nel verso giusto, da fine febbraio, quando i primi agognati test ci daranno i primi verdetti".

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