Carlo Vanzini, giornalista per Sky Sport F1, ha attaccato la FIA sull'ultimo numero della rivista Autosprint, scrivendo che per la Federazione Internazionale "è tempo di cambiare atteggiamento".
Questi i commenti di Vanzini, che si riferiscono al caso Wolff: "La Federazione Internazionale, vista la mala parata, dovrebbe farsi un bell'esame di coscienza e cogliere l'occasione per tentare di ripartire da zero, dopo aver metabolizzato quanto accaduto".
Il giornalista ha riportato alla memoria degli appassionati un episodio del passato: "Nel 2008 i team di Formula 1 costituirono la FOTA, ossia la Formula One Team Association, con l'intento di contrastare le follie dell'allora presidente della FIA, Max Mosley".
"Era una situazione paradossale allora, lo è anche oggi, anche se le motivazioni sono completamente diverse. Alla base c'è pur sempre la sete di un potere rivendicato con decisioni, comunicati e quanto altro, totalmente assurdi", ha evidenziato.
Vanzini ha criticato il modo di agire della Federazione nella vicenda riguardante Toto e Susie Wolff: "Non ultimo ecco il "caso" riguardante Toto e Susie Wolff. Apriti cielo. Ma poi che modo di agire è? Qual è il senso? Nessuno. Ma poi apri un'indagine perché l'ha scritto un non precisato media? Frittata fatta lasciando i gusci nella padella".
"A ruota è arrivata la risposta delle parti interessate e, se vogliamo anche un po' a sorpresa, di tutti i team di F1, compatti come ai tempi della prima FOTA", ha aggiunto.
Tutte le scuderie hanno pubblicato lo stesso comunicato riguardo alla vicenda FIA- Wolff
Poi ha voluto sottolineare un elemento che potrebbe sfuggire, ma da non sottovalutare: "Da notare che ogni comunicato, FIA lo chiude ricordando che è lei garante e che di fatto è lei che decide".
"In un mondo normale sarebbero arrivate le dimissioni del presidente, ma di normale, dai tempi che furono, tra le parti del patto della concordia, quello che regola gli equilibri tra team, F1 e FIA, c'è ben poco", ha proseguito.
Il giornalista ha successivamente supposto: "Se Liberty Media potesse, farebbe tutto da sola, senza la presenza di una struttura non al passo e anche gelosa nel vedere il successo ottenuto a livello organizzativo da FOM".
"La FIA, nei regolamenti, nell'interpretazione degli stessi, nelle decisioni e spesso nelle decisioni non prese, oggi con più arroganza di ieri, non sta garantendo lo stesso standard", ha criticato.
Vanzini ha voluto ricordare il predecessore di Ben Sulayem: "L'ultimo presidente, Jean Todt, era un grande politico oltre che profondo conoscitore di persone e ambiente, mentre Ben Sulayem sembra entrato, dopo delle buone premesse, per le foto, per dare la medaglia al vincitore, per stringere le mani etc, insomma tutto ciò che interessa a chi ha già tutto, ossia la visibilità mondiale".
"La FIA invece di "indagare" gli altri, dovrebbe farsi un bell'esame di coscienza e oggettivamente cogliere l'occasione per ripartire da zero. Il regolamento presenta ormai, fatte negli anni, duemila appendici all'appendice dell'appendice. Via un foglio bianco e regole ben chiare per la Formula 1", ha scritto.
Poi ha lanciato un "appello" a tutte le parti: "Serve collaborazione tra le parti, perché Liberty Media di fatto ha un solo problema che le impedisce di liberarsi del ministero dell'automobile, ossia il marchio F1 che ha in concessione e un'eventuale fuga in avanti per organizzare un altro campionato, porterebbe a dovere scegliere un altro nome e logo".
"Dall'altra parte lo stesso Ben Sulayem ha già provato a impugnare l'accordo tra le parti, siglato tra FIA e FOM per la concessione dell'uso commerciale del marchio F1, con scadenza nel 2110, ma con grandi perdite", ha specificato.
Il giornalista ha voluto evidenziare anche quanto successo al gala di Baku per la premiazione della stagione 2023: "In molti prima del gala di Baku si sono chiesti con che faccia si sarebbe presentato, lo ha fatto, smentendo un suo forfeit dell'ultima ora, non senza imbarazzanti sguardi e strette di mano per una guerra fredda che è solo all'inizio".
Il presidente della FIA, Ben Sulayem, consegna il trofeo di campione del mondo a Max Verstappen, gala di Baku 2023
"Susie Wolff vuole andare fino in fondo alla vicenda. Adesso serve lavorare per garantire stabilità a un ambiente che ha tutto per "spaccare" tra i giovani, gli appassionati e anche gli ultimi arrivati, delusi da come vanno le gare e lì con Max si può fare ben poco, se non punirlo quando è palese (Singapore)", ha scritto.
Infine Vanzini ha attaccato la gestione delle gare: "Ogni Gran Premio è ricco di spiegazioni necessarie, da professore, del perché decidono questo, penalizzano quello, mettono alla gogna quell'altro, etc etc...Dateci una F1 solo da raccontare, da vivere e che regali emozioni. Tutto ciò è noiosa politica".
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