La Formula 1 ha concluso qualche settimana fa la stagione 2023 e, come stanno vivendo molti studenti in questo periodo, con gli ultimi giorni dell'anno è periodo di voti. A darli in questo caso è Giorgio Terruzzi, esperto di "pagelline", il quale ha scritto un piccolo commento sulle prestazioni dei piloti della griglia attuale. Per quest'anno, i promossi si possono contare sulle dita di una mano, mentre i "rimandati" sono molti di più.
"La stanza riservata a chi può dirsi soddisfatto, in realtà pare un monolocale. Dentro il quale, oltre a Re Max, possono accomodarsi Oscar Piastri, brillante al debutto, una conferma di rara consistenza; Alexander Albon, sempre pimpante nonostante la Williams; per certi versi Nico Hulkenberg, più concreto del Magico Alvermann, vale a dire Kevin. Magnussen e, per chiudere la porta, l'altro "deb" 2023, Liam Lawson che ha sfruttato con abilità l'occasione offerta dall'infortunio di Ricciardo. Cosa che fece anche De Vries, a Monza, nel 2022 ottenendo si un ingaggio ma anche un precoce licenziamento. È bene ricordarlo per dare misura dell'inconsistenza di certe valutazioni, fatte anche da sedicenti addetti ai lavori", ha scritto il giornalista sull'ultimo numero di Autosprint.
Molti altri, invece, sono chiamati a rifarsi il prossimo anno, dopo che questa stagione hanno fatto vedere alti e bassi, presi quasi a schiaffi dalla potenza e dal dominio di Verstappen. "La stanza dei delusi a vario titolo è un capannone. Stracolmo di facce scure. Quella di Checo Perez più che scura è stravolta ma la "cera" tiene, nonostante le botte prese, come da vecchio slogan di Carosello. La sua carriera non è compromessa. Non del tutto. La reputazione? Beh, quasi. Anche se in parecchi farebbero figure simili al fianco di Verstappen. Lewis Hamilton può consolarsi guardando dall'alto il suo amichetto Russell (faccia disorientata pure quella di George, come la nostra, per la verità, quando pensiamo a lui) ma siamo a zero successi per un altro anno, il tempo passa e la Mercedes appassisce. Motivi per gioire? Nessuno, salvo ripensare ai bei tempi andati. Lui può. Comunque, per capirci, Hamilton ha guidato e tirato per l'intero anno. Dunque, giù il cappello. Bravo. Alonso calante, Leclerc crescente, quarto e quinto psto a pari punti, entrambi con un muso lungo così. Ma sì perché Fernando, dato l'inizio stagione, si era messo in testa una idea meravigliosa. Seee, ciao. Perché Charles aveva un sogno bello pronto da realizzare e invece è passato attraverso un altro inferno rosso con deboli premi di consolazione. Chi è vincente, a perdere in pianta stabile fa più fatica. Ha un nodo per ogni ricciolino Lando Norris che non vince mai e poi mai, un bel guaio per un pilota che deve assestarsi lassù e che scivola di qua e di là, con in casa peraltro un pard tutt'altro che docile. Pensando a domani, si capisce. Sainz ha vinto a Singapore. È rimasto davanti a Charles sino all'ultima gara e siamo qui a domandarci cosa diavolo sia successo ad Abu Dhabi", ha concluso Terruzzi.
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