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13/12/2023 20:15:00

Oliver Bearman racconta il suo 2023: «L'anno più impegnativo della mia vita»


News di Martina Luraghi

Ad alta voce non lo dice, ma lo fa intendere. Nel 2024 l'obbiettivo di Oliver Bearman sarà quello di puntare al titolo di Formula 2, dopo una stagione solida vissuta da rookie. Sicuramente non sarà facile, dal momento che partiranno con la medesima ambizione anche altri giovani piloti: su tutti Victor Martins che all'ultimo round di Abu Dhabi ha sfilato il riconoscimento di miglior esordiente proprio al giovane britannico.

Tuttavia, prima di immergersi a pieno nell'anno che verrà, è giunto il tempo di tirare una linea e tracciare il bilancio della stagione appena conclusa. "È stato sicuramente l'anno più impegnativo della mia vita. - afferma il 18enne, membro della Ferrari Driver Academy - Sono stato molto impegnato tra simulatore, Formula 2 e Formula 1". Sì, perchè Bearman ha avuto anche l'occasione di debuttare in una sessione ufficiale della classe regina alla guida della Haas: "Il team doveva rispettare l'obbligo di concedere due sessioni di FP1 ad un rookie e ha scelto me. È stato un vero piacere guidare per loro".

Non solo le prime libere di Messico e Abu Dhabi, il pilota inglese ha anche preso parte ai test post-stagionali a Yas Marina: "Abbiamo percorso molti chilometri importanti per la squadra. Nei weekend di gara non c'è stato molto tempo, quindi abbiamo lavorato molto anche il martedì durante i test".

L'approccio alla Formula 1

Nonostante la Formula 2 sia la categoria più vicina a quella che rappresenta la massima espressione del Motorsport, il salto che viene richiesto ai piloti è comunque enorme. Certamente non è facile, è necessario un buon spirito di adattamento oltre al pieno supporto della squadra. Nel caso di Bearman, come da lui stesso affermato, il team Haas è riuscito a metterlo nelle migliori condizioni possibili: "La simulazione insegna molto, ma ovviamente quando si tratta di prendere confidenza con la monoposto reale è un po' più complicato. La Formula 1 è l'apice, si tratta della vettura più veloce del pianeta".

Sicuramente l'aver avuto al fianco un pilota esperto come Magnussen ha agevolato molto l'inserimento dell'attuale pilota della Prema: "Ho lavorato a stretto contatto con Kevin, soprattutto in Messico. Ho imparato molto, mi ha dato molte informazioni riguardo la vettura. È stato davvero utile instaurare un rapporto con lui".

Esempi da seguire

Il biglietto da visita con cui Oliver Bearman si è presentato alla Formula 1 è notevole. La giovane stella della FDA nel corso del suo primo anno in Formula 2 ha saputo costruire alcuni weekend che non sono passati per nulla inosservati all'interno del paddock. Quello che tutti ricorderanno è sicuramente il fine settimana di Baku, in cui il giovane britannico ha chiuso al comando ogni sessione (dalla prova libera fino alla Feature Race della domenica) diventando il primo pilota della storia a riuscirci.

Un qualcosa che nemmeno gli altri grandi talenti passati per le categorie minori sono riusciti a fare. Nemmeno Oscar Piastri (campione Formula 2 e 3) che nella sua stagione d'esordio nella massima serie automobilistica si è distinto per le sue capacità e la sua calma da veterano che lo hanno portato addiritttura a conquistare due podi, oltre ad una pole position e una vittoria nel sabato Sprint del Qatar.

Parlando proprio dell'australiano della McLaren, Bearman ha sottolineato l'importanza del farsi trovare sempre pronto nonostante l'occasione non arrivi immediatamente: "Oscar ha dimostrato che la preparazione è davvero importante. Quando si entra in Formula 1 ci si confronta con piloti che hanno già molte gare all'attivo; arrivare da esordiente non è affatto semplice".

Nuovo anno, nuove ambizioni...

Con la stagione 2023 ormai archiviata è già tempo di proiettarsi al 2024. Si può tranquillamente affermare come, dopo una prima annata fatta di quattro vittorie (Monza, Spagna, Sprint e Feature Race di Baku) e conclusa al sesto posto in classifica, l'obbiettivo di Oliver Bearman sia sicuramente il titolo. Poi si vedrà cosa succederà in ottica 2025, anche se non sempre la conquista del campionato si traduce automaticamente in una chance nella classe regina (Drugovich e Pourchaire ne sanno qualcosa).

"Prima di iniziare una carriera di Formula 1 devo essere davvero preparato. Speriamo che questo nel 2024 si traduca in altre FP1 e magari anche in qualche test privato", ha detto il britannico. Molto probabilmente durante la prossima stagione continuerà a partecipare a qualche sessione per acquisire sempre più dimistichezza: "Non so ancora nulla in merito, ma spero di aver effettuato delle prestazioni convincenti per poter effettuare un ulteriore tentativo. La squadra è rimasta abbastanza soddisfatta, perciò spero di avere un'altra opportunità al più presto".

Nel frattempo per Bearman lo sguardo e la concentrazione sono totalmente rivolti al 2024, quando cercherà di diventare il nuovo campione della categoria cadetta. Un titolo, quello di Formula 2, che dalle parti di Maranello manca dal 2020 con quello che all'epoca era un membro della Driver Academy: Mick Schumacher.

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Foto interna pbs.twimg.com

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