La scomparsa di Alberto Antonini, avvenuta nella serata di giovedì 14 dicembre, ha colpito e scosso l'intero modo della F1, dove il noto giornalista aveva militato in diverse vestiti per oltre trent'anni, ma anche vari appassionati che negli anni avevavo letto i suoi pezzi ogni settimana su Autosprint o avevano imparato a conoscerlo su Sky, per poi apprezzarlo anche come capo della comunicazione della Scuderia dal 2014 al 2019, non scordandolo neppure nel corso dei suoi ultimi e più recenti impegni, anche come scrittore.

Un personaggio, di fatto, davvero stimato e apprezzato dal grande pubblico, oltre che dai colleghi, come testimoniato dai molti ricordi social a seguito della sua scomparsa. Ricordi tra cui, oggettivamente, mancava quello del team di Maranello: una mancanza che, in questi giorni, è finita al centro di dure polemiche (come scritto anche dalla nostra testata) e critiche e polemiche, talvolta interpretato come una mancanza di rispetto e solidarietà per un collega.

Un ricordo che invece, in un'epoca social, il Cavallino ha preferito effettuare in maniera "fisica", tradizionale e senza clamori nel corso del tradizionale pranzo di Natale che la Scuderia organizza ogni anno con i media e che ha portato, "per mano" di Roberto Boccafogli (attuale capo della comunicazione del Reparto Corse), a dedicare un momento di silenzio al ricordo di Alberto Antonini che ha preceduto la conferenza stampa di Fred Vasseur.

Un ricordo che, a posteriori, è stato reso noto solamente nella mattinata di oggi a causa, come spiegato su "Motorsport.com" da Franco Nugnes "dall'embargo, che era stato fissato per dare modo ai quotidiani di uscire in contemporanea con i siti internet, [...] il cordoglio del Cavallino è stato espresso in quel momento e sarebbe stato esteso agli amici e ai tifosi. Certo poteva esserci un ricordo sugli account ufficiali, ma non si può dire che Antonini sia stato… dimenticato".

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