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24/12/2023 17:00:00

Il segreto dello stile di guida di Max Verstappen


Articolo di Roberto Cecere
Il dato più scioccante della stagione 2023 di Formula 1 non è stata soltanto la superiorità della Red Bull sulla concorrenza ma soprattutto il divario cronometrico tra i team mate della scuderia austriaca sia in qualifica che in gara

Il dato più scioccante della stagione 2023 di Formula 1 non è stata soltanto la superiorità della Red Bull sulla concorrenza ma soprattutto il divario cronometrico tra i team mate della scuderia austriaca sia in qualifica che in gara. Tipicamente una grossa forbice prestazionale si manifesta quando il mezzo è mediocre e uno dei due driver è campione in erba. Basti pensare il confronto tra Russell e Latifi, Albon vs Sargeant o più indietro nel tempo tra Leclerc e Ericsson. Nei top team è raro assistere un gap imbarazzante tra compagni di squadra. Tale assunto avvalora la stagione di Verstappen aldilà dell’indubbia superiorità del mezzo.

Ma cosa rende così speciale la simbiosi tra Verstappen e le “Wing Car”?
Il tre volte campione del mondo è spesso visto come lo "Schumacher della Ferrari" in quanto è diffusa la convinzione che la monoposto e le attenzioni del team siano completamente asservite alle necessità del pilota “orange” ma è non è così. Non regge nemmeno l’ipotesi di affiancare compagni di squadra deboli. Pierre Gasly e Alex Albon hanno ricostruito le rispettive carriere dopo essere annientati da Max aldilà dell’effettivo valore dei piloti della cantera Red Bull. Lo stesso Perez è stato capace costruirsi una ottima reputazione nonostante non abbia mai guidato per un top team prima di approdare a Milton Keynes.

Il Direttore Tecnico di Red Bull Pierre Waché ha provato a descrivere la caratteristica che rende unico lo stile di guida di Max: “Max vuole una vettura assai reattiva. E’ qualcosa di unico, perché richiede molto di più all’asse anteriore rispetto ad altri piloti con cui abbiamo lavorato. Trovare performance nella zona posteriore della macchina è molto difficile, mentre è più facile trovarla all’anteriore. Perciò, lui ci facilita il lavoro di miglioramento della vettura, perché ha l’abilità e la preferenza di guidare con un anteriore molto reattivo.

A dare una spiegazione ancora più esaustiva è stato l’ex team mate Albon che al fianco di Max ha potuto appurare le ragioni del suo predominio rispetto a tutti i suoi compagni di squadra: “Il mio stile di guida è piuttosto delicato ma gradisco un'auto che reagisce in modo netto e diretto. Anche Max guida in questo modo, ma il suo livello di acutezza e di immediatezza è molto diverso: è di un'acutezza che lascia senza fiato".

Una delle tecniche fondamentali dello stile di guida di Max è allungare il più possibile la percorrenza del rettilineo in prossimità di una curva frenando leggermente in entrata innescando un trasferimento di carico sull’anteriore.

Verstappen driving style – Credit: @robertofunoat

L’olandese non è interessato a ritardare la frenata a 100 metri, 90 metri dalla curva ma solamente nell’individuare il punto di rotazione in cui frenare leggermente, innescando l’abbassamento dell’anteriore. Quella che possiamo definire la “transition zone” che Max utilizza in ogni curva massimizzando il tempo di percorrenza full throttle e innescando il trasferimento all’anteriore che consente alla monoposto di essere nella posizione perfetta in uscita di curva. A differenza della maggior parte dei piloti Max non cerca il punto di corda visivamente (Apex).

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