Sono passati ormai più di due anni del primo GP dell'Arabia Saudita, notte che ha segnato, in modo quasi incredibile, l'ultimo successo di Lewis Hamilton. Da quel giorno molto è cambiato: non solo lo scandalo di Abu Dhabi ha segnato il campione, ma la "sua" Mercedes ha puntato su un progetto poco proficuo, che la ha costretta ad arrancare rispetto al resto del gruppo mentre, davanti, la Red Bull volava via. 

Dopo un inizio di 2022 sottotono, quest'anno il britannico ha mostrato più volte che ha ancora la stoffa e la qualità per dire la sua. Infatti, è finito a punti in quasi tutte le gare del 2023, ad esclusione del GP degli Stati Uniti, dove è stato squalificato, e in Bahrain, dove è uscito al primo giro. E la fame di successo non gli è mai mancata, come ha detto a una recente intervista ad Autosport. "La mia motivazione è salire sul primo gradino del podio. Vedere la bandiera del tuo paese dietro di te e il team sotto è una delle cose più belle. Mi ricordo ancora la prima vittoria al GP di Ungheria nel 2013, e anche in Australia, nel 2015, quando la squadra era in lacrime. Quel potere mi dà una carica incredibile, così come vincere il Mondiale e continuare a lavorare con il team per fare del bene". 

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