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11/01/2024 19:00:00

Gene Haas saluta Steiner: «Guenther mi piace, ma non volevo più essere decimo»


News di Marco Sassara

Nella giornata di ieri, nell’arco di poche ore, la Haas si è ritrovata a dover annunciare due importanti addii: quello del direttore tecnico Simone Resta e del team principal Gunther Steiner. Secondo alcuni, l’ultima posizione conquistata nel corso dell’ultima stagione non è sarebbe andata giù a Gene Haas, che starebbe seriamente pensando anche ad una mossa molto più decisa rispetto a quella di cambiare qualche pedina del proprio scacchiere. Secondo Fermin, vendere il team ad Andretti, starebbe diventando molto più che un’idea ai vertici della compagine americana (leggi qui).

L’ipotesi fatta dal reporter spagnolo è stata però repentinamente screditata da Gene Haas stesso, il quale, intervistato dai media della Formula1 ha affermato: Non sono entrato in F1 per vendere il team. L’ho fatto perché volevo gareggiare. Guenther aveva la mia stessa prospettiva. La nostra intenzione non era quella di fare soldi, ma essere competitivi.”

Haas: "Sopravvivere è una delle caratteristiche del miglioramento"

Interrogato sui risultati del 2023, il manager americano ha proseguito: “Qualsiasi squadra ha delle buone e delle brutte stagioni. Sopravvivere è una delle caratteristiche del miglioramento. Finché riesci a sopravvivere, avrai sempre l’anno seguente per metterti alla prova. Sicuramente perdere Guenther rappresenta un grande cambiamento e porterà la squadra a doversi concentrare su altri aspetti”.

In Formula1 infatti non è soltanto importante vincere, ma anche sopravvivere. Il primo obiettivo dopo la vittoria è quello di trovare un equilibrio tra le spese e i premi FIA per non finire sul lastrico. La Haas, grazie anche al budget cap, sembra esserci riuscita ed è per questo che Gene Haas può guardare al futuro con ottimismo: Siamo sopravvissuti otto anni e non siamo in una situazione in cui andremo in bancarotta. Vorrei riuscire a farcela ancora per altri 10. Al momento riusciamo a stare entro i 10 milioni di dollari dal limite, ma non credo che stiamo facendo un buon lavoro. Altri team si sono costruiti delle infrastrutture, mentre noi abbiamo speso solo soldi. Siamo comunque rimasti vicini agli altri e siamo stati efficienti. Siamo una delle squadre più longeve, tutte le altre 'nuove squadre' hanno avuto la tendenza a spendere subito tutti i soldi per poi fallire nei primi anni. Abbiamo un grande team, grandi motori e grandi piloti. Non c'è motivo per cui dobbiamo continuare ad essere decimi”, ha aggiunto, secondo quanto riporta 'SoyMotor.com,' chiosando sull’argomento budget.

Il commento sull'addio di Steiner e la promozione di Komatsu

Invitato a parlare invece dell’avvicendamento tra Komatsu e Steiner alla guida del team, Gene Haas ha affermato: “Abbiamo deciso di puntare su una figura interna, su quello con più esperienza. Ayao è in squadra dal primo giorno e conosce tutti i dettagli. Credo che Guenther avesse un approccio più umano verso tutto ciò che riguarda le persone e il suo modo di interagire con loro era molto buono. Ayao è più tecnico, analizza le cose basandosi sulle statistiche: analizza i punti deboli per puntare ad un miglioramento. È un approccio diverso. Abbiamo davvero bisogno di qualcosa di diverso, perché non stavamo andando così bene ultimamente.”

Non sto dicendo che è colpa di Guenther o qualcosa del genere, ma sembra che questo sia il momento giusto per fare un cambiamento e provare una direzione diversa”, ha ribadito infine. “Guenther mi piace, è una persona molto simpatica, ma abbiamo avuto un anno difficile. Alla fine ciò che conta però sono le prestazioni e io non volevo più essere decimo”.

Foto: Haas

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