Con il rinnovo pluriennale di Lando Norris i top team stanno chiaramente puntando su lunghi sodalizi nella speranza di replicare la strada intrapresa da Red Bull con Max Verstappen. Il pioniere delle lunghe collaborazioni e’ stato Michael Schumacher, seguito da Vettel, Hamilton e Verstappen. Tutte accoppiate che hanno raggiunto il successo in un tempo più o meno breve.
Lando Norris insieme a Verstappen e Piastri - Credit: F1.com
Dal punto di vista tecnico legarsi a vita con un team rende più complessa la valutazione del peso specifico apportato dal pilota sulla prestazioni della monoposto. Ad esempio lo scorso anno la difformità di performance tra Verstappen e Perez era talmente grande da essere difficilmente imputabile al solo talento dei piloti. Tutto sommato Perez aveva iniziato la stagione alla grande per poi essere annichilito dal team mate olandese.
La fidelizzazione di un top driver con il proprio team e’ un valore molto apprezzato dai fan, una sorta di attaccamento alla “maglia” o alla causa. Ciononostante ogni stagione porta con se’ la curiosità di come sarebbe finita la contesa se un pilota avesse potuto contare su un mezzo diverso da quello fornito dal proprio team.
L’aspetto negativo di lunghe e infruttuose militanza e’ che venga a crearsi inevitabilmente una comfort zone in cui gli insuccessi non hanno una paternità.
Molto strano che nessun talento abbia atteso il 2024 per proporsi a Red Bull. Lando Norris si è affrettato a dichiarare di non temere Max ma alla fine della fiera, a meno di un prolungamento di Sergio Perez, i nuovi campioni hanno perso un’occasione per sfidare a parità di mezzo il tre volte campione del mondo olandese.
Red Bull per policy interna potrebbe non gradire due galli nel pollaio (esperienza vissuta nel 2010 con Vettel e Webber) ma ora che la superiorità del mezzo è notevole probabilmente dalle parti di Milton Keynes potrebbero anche cambiare strategia.
Forse il timore di molti driver e’ che nel perfetto binomio Red Bull Verstappen non venga offerta alcuna chance per il pilota dall’altro capo del box.
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