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17/02/2024 09:55:00

Red Bull: macchina che vince non si cambia, e invece...


Articolo di Fabrizio Parascandolo
La Red Bull ha presentato la nuova RB20, che presenta delle modifiche sostanziali rispetto alla vettura dominante del 2023. Perché cambiare così tanto una filosofia che stava funzionando così bene?

Nella nuova RB20, presentata dalla Red Bull nella giornata di giovedì 15 febbraio, si notano dei cambiamenti importanti rispetto alla monoposto più dominante nella storia della F1 (quantomeno a livello statistico). Era davvero necessario invertire la rotta in maniera così netta?

Modifiche evidenti

Le modifiche più evidenti, visibili anche ad occhio nudo, riguardano l'ingresso delle pance ed il corpo vettura, in particolare la forma del cofano motore.

Queste componenti della vettura, entrambe simili a quelle viste sulle Mercedes degli scorsi anni, sono state radicalmente ridisegnate per la nuova stagione.

Chiaramente non si può mettere in dubbio la competenza e la genialità di Adrian Newey (direttore tecnico della Red Bull) e di tutto il team di ingegneri, ma perché effettuare questa inversione di rotta dopo un anno di dominio assoluto?

In Formula 1 ogni singolo membro di una squadra lavora per raggiungere l'eccellenza, la massima espressione possibile in qualsiasi ambito.

Eppure, se la filosofia della RB19 ha funzionato in maniera eccelsa, per quale motivo si è preferito stravolgerla, piuttosto che continuare a migliorarla?

La risposta può essere solo una: la nuova strada intrapresa dà più certezze, probabilmente sia a livello di prestazione che di prospettive future.

I rivali si avvicinano e la Red Bull si allontana?

Abbiamo visto diverse scuderie (tra cui anche i top team, come Ferrari, Mercedes e McLaren), optare per forme quantomeno ispirate alla vettura dominante dello scorso anno.

Va da sé che ogni squadra abbia provato a rendere proprie alcune delle soluzioni viste sulla RB19, riprogettandole in maniera unica, perché una "semplice copia" li escluderebbe automaticamente dalla lotta per il titolo.

Insomma, sembra che la Red Bull abbia voluto dare un vero e proprio schiaffo morale agli inseguitori, come a dire "voi seguite pure quella strada, che noi ne abbiamo trovata un'altra migliore".

Questa scelta pagherà? Solo la pista potrà rispondere a questa domanda, ma nel peggiore dei casi si riprenderebbe a sviluppare la monoposto 2023, consapevoli di ripartire da una base eccelsa.

 

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