Diciamo la verità, se c'è uno sconfitto nel clamoroso "trasferimento del secolo" di Lewis Hamilton alla Ferrari, è sicuramente Toto Wolff, e l'austriaco non è assolutamente uno abituato a perdere.
Conosciamo tutti la sua cattiveria agonistica. Giusto per ricordare un recente episodio possiamo parlare dei danni provocati dal tombino a Las Vegas 2023 e della penalità comminata alla Ferrari di Sainz, di come si sia opposto al suo annullamento per poi dichiarare "è un'ingiustizia lo so, ma dovevo farlo". Vogliamo scordarci della sua rabbia per Abu Dhabi 2021 e del successivo allontanamento di Masi? O della riunione sul porpoising a Giugno 2022 e della successiva direttiva tecnica emanata dalla federazione?
Una cosa è certa Wolff è un grandissimo stratega della comunicazione, capace di sfruttarla al meglio per raggiungere il suo scopo.
Ecco allora che non ci stupiscono le sue dichiarazioni sull'Horner gate. Quando chiede "chiarezza" davanti ai microfoni sa bene di potersi inserire nelle crepe di un team attualmente inarrivabile dal punto di vista delle prestazioni in pista, ma che può essere indebolito sfruttando quelli che sembrano dei gravi conflitti di potere interni. Il fine ultimo potrebbe essere clamoroso: portare il tre, o potremmo già dire quattro, volte campione del mondo olandese in Mercedes a partire dalla stagione 2025.
Nonostante la doppietta Red Bull all'apertura della stagione di Formula 1, il caso Horner potrebbe in effetti spingere Max Verstappen tra le braccia di Toto Wolff. Osservando attentamente i festeggiamenti nel parco chiuso, troviamo qualche conferma: Verstappen ha prima di tutto abbracciato il consigliere capo della Red Bull Helmut Marko e il direttore generale Adrian Newey, che si trovavano più lontani e solo dopo si è recato con meno entusiasmo dall'azionista di maggioranza della Red Bull Chalerm Yoovidhya e dal boss del team Christian Horner, ricevendo anche le congratulazioni del manager Raymond Vermeulen e del padre Jos Verstappen.
Una divisione netta in cui da una parte abbiamo gli austriaci con l'erede di Mateschitz, Mark Mateschitz, il responsabile dello sport Oliver Mintzlaff, Helmut Marko e Adrian Newey, che ritengono necessarie delle conseguenze dopo lo scandalo sulle chat che ha investito Horner. Dall'altra parte ci sono i proprietari tailandesi al 51%, che sostengono il britannico e vogliono tenerlo a tutti i costi. È in gioco niente meno che il futuro sportivo della Red Bull Racing.
Non ci stupisce quindi che le telecamere del paddock abbiano inquadrato da lì a poco Toto Wolff mentre chiacchierava con Jos, il padre di Verstappen. Dopo Abu Dhabi 2021 forse è il primo confronto tra i due e non può essere un caso.
Wolff ha inizialmente minimizzato l'incontro: "Conosco Jos da 25 anni - con alti e bassi - e mi sono semplicemente congratulato con lui per le prestazioni del figlio. Max guida in una galassia tutta sua".
Quando però gli viene chiesto se Verstappen potrebbe finire su una Mercedes nel 2025, il viennese inizialmente fa finta di non capire, poi sorride ampiamente ed afferma: "Tutto è possibile".
Verstappen ha un contratto con la Red Bull fino al 2028 ma ha delle clausole d'uscita (una di queste legata alla permanenza nel team di Helmut Marko) e se nel team austriaco le crepe si trasformassero in rottura l'olandese potrebbe effettivamente essere protagonista del "trasferimento del millennio", con Wolff, come il Conte di Montecristo, astuto e paziente regista della sua rivincita.
Foto copertina x.com
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