Il ritorno delle monoposto ad effetto suolo nel 2022 ha costretto i team a costruire vetture basse e rigide negli ultimi anni, non aiutando la comodità dei piloti alla guida di esse. Tale decisione ha portato a non poche lamentele da parte degli atleti, perfino dei più celebri, che non sembrano intenzionati ad accettare questa situazione nel lungo periodo.
Nel frattempo la FIA si sta occupando delle nuove regolamentazioni, che entreranno in vigore a partire dal 2026, e Lando Norris, pilota della storica scuderia inglese McLaren, ha parlato riguardo a tale tematica, dichiarando che la comodità degli atleti dovrebbe essere tenuta in considerazione dalla Federazione Internazionale dell’Automobile.
Il pilota, intervistato da Motorsport.com ha espresso la sua opinione sulla problematica del comfort degli atleti: “Potrebbe migliorare? Il comfort dei piloti era leggermente migliore anni fa? 100% sì. Ci sono sicuramente alcune persone che pensano che [la comodità] non sia male e che era peggiore molti anni fa e tutte queste cose, ma penso che i tempi siano cambiati.
Credo che a volte ci lamentiamo, ma certe cose accadono per buone ragioni, per i nostri stessi corpi, per la sicurezza e per la salute. Quindi credo che ci sia da migliorare, sicuramente.”
Secondo Norris, la colpa di questa situazione non sarebbe da ricondurre ai team, che sacrificano il comfort per essere i più veloci e i più competitivi, bensì della FIA stessa, che non salvaguarda a dovere il benessere dei piloti con il proprio regolamento.
Il pilota britannico ha successivamente parlato anche del regolamento:
"Penso che debba essere migliorato un po' [il regolamento] - perché i team costruiscono solo le auto più veloci, e poi le guidiamo", ha aggiunto Norris.
"Ci sono certi momenti in cui si inizia ad avere un bilancio. Non è sicuramente così male come la situazione di due anni fa. Le cose sono migliorate da allora, con il porpoising e tutto il resto."
Il porpoising è una delle novità di questa generazione di monoposto, ed è causato dal pompaggio aerodinamico delle macchine ad effetto suolo, seguendo un concetto simile a quello proposto per le monoposto degli anni ‘80 e '90 quando però le sospensioni attive attenuarono il problema. Tradotto in italiano, acquisisce il significato di saltellamento, che si presenta soprattutto durante i tratti in rettilineo, dando la sensazione di ondulare sull’asfalto.
Questo movimento ricorderebbe il moto dei delfini; la vettura viene infatti schiacciata sull’asfalto al suolo dall’aria, causando un risucchio molto forte nei tratti rettilinei dove si raggiungono velocità elevate, ma l’auto viene risollevata verso l’alto quando la vettura è troppo vicina al suolo e il flusso va in stallo, iniziando un fenomeno ciclico, al quale non è sempre semplice trovare una soluzione e un compromesso tra deportanza e quindi le prestazioni.
"Ma si deve ancora correre con le auto estremamente basse e rigide, e tutte queste cose. E questo richiede un bilancio. Lotto molto con il mio corpo e la schiena e tutte queste cose. E ora devo allenarmi molto, cosa che non ho dovuto fare qualche anno fa. Non direi che è direttamente a causa della macchina, penso che un po' sia solo naturale per me e devo lavorare su questo, ma penso che le cose a lungo termine debbano essere migliorate, soprattutto se voglio restare qui per molti anni."
Anche Oscar Piastri, collega di Lando Norris nella McLaren, concorda con il suo compagno di squadra, affermando a sua volta che la FIA dovrebbe anche pensare ad alcune misure per facilitare l’esperienza dei piloti.
"Ho guidato la vettura 2022 all'inizio dell'anno, e abbiamo sicuramente fatto passi avanti in termini di porpoising e di migliorare il comfort e cose del genere per noi", ha detto. "Quindi non è così male come quello che si faceva quando questi regolamenti sono arrivati.
Ma non è così comodo come con le vecchie auto . Quindi penso che sia un punto valido per noi.
Guideremo l'auto nella maniera più veloce e non rinuncerei mai al tempo sul giro per non avere un corpo dolorante dopo la gara. Quindi servono delle regole per impedircelo, perché siamo così competitivi che avremo l'ultimo tempo sul giro, non importa cosa ci voglia.
Mi sento come se ci fosse un buon lavoro da affrontare, ma è qualcosa che abbiamo bisogno di tenere d'occhio in futuro."
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