È stato presentato da pochi giorni e ha immediatamente fatto parlare di sé grazie alle sue caratteristiche, che lo rendono unico tra i tracciati del Circus. Stiamo parlando del circuito di Qiddiya, in Arabia Saudita, che dovrebbe ospitare la Formula 1 a partire dalla stagione 2028.
Il nuovo tempio della Formula 1 in Arabia
Attualmente in Arabia Saudita si corre già un Gran Premio, ma viene disputato su un circuito cittadino realizzato tra le strade della seconda città più grande del Paese dopo la capitale Riad, Jeddah. Chiamato Jeddah Corniche Circuit, questo tracciato è stato pensato fin dall’inizio come una soluzione temporanea in attesa della costruzione di un autodromo definitivo.
La pista che ospiterà il Gran Premio di F1 è infatti il circuito di Qiddiya, che secondo i piani iniziali avrebbe dovuto essere pronto già a partire dal 2023. In realtà, è stato annunciato che il GP dell’Arabia Saudita sarà mantenuto a Jeddah almeno fino al 2027 per permettere l’ultimazione dei lavori a Qiddiya.
La nuova pista si trova a circa 50 chilometri da Riad e fa parte del più ampio progetto del Qiddiya Speed Park. La città di Qiddiya è una innovativa città a tema dedicata all’intrattenimento e fa parte del piano Saudi Vision 2030, un ambizioso programma strategico sviluppato dal regno dell’Arabia Saudita che punta a diversificare l’economia del Paese riducendo così la dipendenza dagli idrocarburi. A Qiddiya sarà realizzato anche un parco divertimenti a tema che avrà diverse attrazioni, tra cui le montagne russe più veloci, più alte e più lunghe del mondo.
Le caratteristiche del circuito
Se l’intento era quello di distinguersi con una pista da record, possiamo dire che in Arabia Saudita con questo circuito ci sono pienamente riusciti. Il tracciato di Quiddiya sarà infatti il più lungo e il più veloce del mondo, ma avrà una caratteristica che lo renderà unico: una curva alta 70 metri che prende il nome di staccata “Blade” e che diventerà probabilmente anche il simbolo del Gran Premio saudita.
Per i piloti è sicuramente una novità e potrebbe essere sfruttata per sorpassi da manuale ad elevata velocità, anche in notturna dato che la curva è dotata di illuminazione a led. L’altezza della curva, pari a quella di un palazzo di 20 piani, è qualcosa che non si è mai visto in Formula 1 e ha suscitato fin da subito ammirazione e curiosità. Questa caratteristica potrebbe essere una variabile in grado di influenzare l’andamento di una gara, permettendo rimonte impossibili o duelli al limite in gradi di ribaltare i pronostici dei bookmaker e degli analisti di scommesse sportive.
Il circuito, inoltre, presenta un doppio layout che permetterà anche alla MotoGP di correre. Il tracciato combina le caratteristiche dei circuiti permanenti con quelle dei circuiti temporanei e si contraddistingue per la presenta di tantissimi saliscendi. Il dislivello massimo è addirittura di 108 metri tra il punto più basso e quello più alto.
La pista sarà percorsa dalle vetture in senso antiorario e presenta 21 curve. La lunghezza sarà un nuovo record tra i circuiti del Mondiale di Fomrula 1, dato che saranno superati i 7004 metri di lunghezza del circuito di Spa che detiene l’attuale primato. La velocità massima prevista delle monoposto è di circa 320 km/h, ma i progettisti garantiscono la massima sicurezza sia per i piloti che per gli spettatori.
Da record anche la tribuna centrale che sarà la più grande del mondo, mentre il paddok è progettato per ospitare più di 80 garage. All’interno del parco dedicato al motorsport ci saranno anche aree dedicate allo svago, allo shopping e all’intrattenimento a 360 gradi.
La firma di Tilke e il prezzo stellare
Il circuito è stato ideato dall’ex pilota di Formula 1 Alexander Wurz e progettato dal celebre Hermann Tilke. Wurz ha utilizzato la sua esperienza tra i cordoli – oltre ad aver gareggiato nella massima serie ha vinto due edizioni della 24 ore di Le Mans – per disegnare una pista fuori dagli schemi, che ha già dimostrato di essere apprezzata dai piloti che l’hanno provata al simulatore, come Hulkenberg, Grosjean e Ocon.
D’altronde la firma di Hermann Tilke rappresenta una garanzia, dato che l’ingegnere ed ex pilota tedesco ha disegnato una buona parte dei tracciati attualmente nel calendario di Formula 1. Con la sua società Tilke Engineering ha infatti realizzato talmente tanti circuiti, quasi un monopolio, che si è iniziato a chiamare i suoi progetti “Tilkodromi”. Tra questi citiamo il circuito di Sepang, quello di Austin, di Istanbul, del Bahrain, quello di Yas Marina ad Abu Dhabi, il circuito cittadino di Baku, di Singapore, il circuito di Shanghai, oltre al circuito di Jeddah sempre in Arabia Saudita.
Per completezza, dobbiamo dire che alcuni degli aspetti piuttosto criticati dei circuiti di Tilke sono la somiglianza tra alcuni tratti di diversi tracciati e più in generale l’approccio di progettazione delle curve, che tendono ad essere poco spettacolari.
Per quanto riguarda il circuito di Qiddiya non è stato rivelato il costo dell’investimento richiesto per la realizzazione, ma si stima che i lavori effettuati fino ad oggi siano costati 1,9 miliardi di dollari, mentre il valore finale potrebbe aggirarsi intorno ai 4 miliardi di dollari.
Per l’Arabia Saudita, in ogni caso, questo circuito rappresenta solo un tassello di un più ampio progetto che punta a creare un centro di riferimento mondiale per il motorsport. L’appuntamento è al 2028.
Foto copertina x.com