Leggi l'articolo completo su formula1.it

20/03/2024 18:45:00

I piloti disapprovano i provvedimenti per i track-limits: «Si intervenga nel modo giusto»


News di Marco Sassara

Da qualche anno a questa parte, disponendo anche di vetture molto più veloci in curva rispetto al passato, la Formula1 si ritrova a dover fare i conti con un problema non di poco conto: i track-limits. Finora, almeno nelle prime due qualifiche dell’anno tenutesi in Bahrain e a Jeddah, la situazione è stata abbastanza tranquilla, ma le cose potrebbero peggiorare molto velocemente quando ci si sposterà su circuiti permanenti dove ci si ritroverà in presenza di vie di fuga in asfalto e ampie curve ad alta percorrenza.

I provvedimenti pensati per il 2024

I vertici della categoria e della FIA, in accordo con i team starebbero pensando di sanzionare più pesantemente coloro che ripetutamente andranno ad avvantaggiarsi abbandonando il perimetro del tracciato, portando da 5 a 10 secondi la penalità per i trasgressori.

I piloti disapprovano tale provvedimento e avvalendosi di uno dei suoi più attivi portavoce, George Russell (direttore della GPDA, Gan Prix Driver Association), hanno cercato di far emergere il loro punto di vista: “Dalla TV è molto complicato comprendere le difficoltà che incontriamo stando seduti all’interno dell’abitacolo. Le auto si trovano a soli 70 millimetri dall’asfalto e da quell’altezza, siamo in grado di vedere soltanto i primi sei pollici delle gomme”.

Che sia complicato nessuno lo mette in dubbio. Anche se poi, noi facciamo sempre un esempio: il caso vuole che a Jeddah o a Monaco, come anche in Azerbaijan, dove le curve sono delineate da muri, i limiti vengono tutti rispettati (andare oltre porrebbe fine alla gara). Dove le vie di fuga sono invece molto più ampie e offrono la possibilità di non perdere terreno quando se ne usufruisce, si inizia a perdere il conto delle cancellazioni dei tempi e bisogna attendere ore alla fine di un GP per sapere se effettivamente l’ordine di arrivo è quello esatto o se ci saranno delle penalità dell’ultimo minuto da assegnare.

I piloti osano, è la loro natura, bisogna trovare una soluzione diversa

Ognuno tira l’acqua al suo mulino. I conducenti sono tutti professionisti e sono in grado di prendere le misure ed adattarsi alla circostanza. Soltanto che, dove la conformazione dell’asfalto lo permette, cercano ovviamente di trarre il massimo da quello che il terreno gli offre e non essendoci nessun ostacolo pronto a fermarli o rallentarli, osano, è la loro natura del resto, e il tutto finisce per essere disordinato e anche poco bello per gli spettatori che assistono in pista o in TV.

Questo comunque i piloti lo riconoscono e anche Russell, afferma che c’è bisogno di trovare una soluzione migliore di quella di essere più rigidi in termini di penalità: “Le problematiche non riguardano tutte le piste. Ci sono solo pochi tracciati in cui dobbiamo intervenire, dobbiamo trovare il modo giusto. Necessitiamo di qualcosa che ci faccia capire esattamente dove siamo, riporta ‘Marca.com’.

Foto: Red Bull Racing

Leggi anche: La straordinarietà di Alonso ispira i colleghi, Bottas: «Vederlo è estremamente motivante»

Leggi anche: Mercedes a Melbourne per cambiare, Wolff: «Finora abbiamo lasciato punti agli avversari»