La Ferrari, dopo le prime due uscite della stagione 2024, è chiaramente la seconda forza in campo: questo è il chiaro verdetto della pista per la Scuderia capace, dopo un difficile 2023, di piazzarsi con comodità alle spalle della Red Bull anche a dispetto dei vari inconvenienti (tecnici e non) registrati tra Sakhir e Jeddah. Un dato positivo, di fatto, se si osserva quello che era lo stato di forma della Rossa a inizio della passata stagione dove più volte McLaren o Mercedes (ma anche Aston Martin) rappresentavano una minaccia. Un dato che, quindi, certifica lo step compiuto in inverno dalla Scuderia.
Uno step che, come detto, ha riportato il team italiano ad essere la prima sfidante della Red Bull in una "terra di nessuno", ben davanti al gruppo ma in una posizione non ancora sufficiente per candidarsi come reale sfidante nei confronti del team di Milton Keynes né per la conquista del mondiale né, ad oggi, per la conquista di una vittoria, visto che il gap sul giro si attesa sul mezzo secondo al gjro. Un quadro che, malgrado una classifica chiara, lascia la Rossa in parte perplessa sul reale valore della SF-24 e la sua capacità di aver superato i problemi del 2023 (gestione gomme e sensibilità al vento) ma soprattutto volenterosa di sprigionare, già a partire dal GP d'Australia, tutto il potenziale della vettura per infastidire realmente la RB20.
Uno scenario possibile, chiaramente, sia sprigionando tutto il potenziale della vettura, lavorando sugli assetti e sulla comprensione della stessa ma anche, se non soprattutto, sugli sviluppi. E, proprio di questo aspetto, ha parlato il team principal della compagine di Maranello, Frédéric Vasseur, a margine della FP2 di Melbourne. Il francese, per prima cosa, ha sottolineato i progressi compiuti dalla Rossa negli ultimi 12 mesi, ma ribadendo quanto sarà importante sviluppare in modo importante la vettura durante tutta la stagione per avvicinare la Red Bull.
"Abbiamo compiuto un passo avanti rispetto all'anno scorso, siamo più vicino alla Red Bull anche se ancora indietro. Se vogliamo ottenere dei buoni risultati dobbiamo spingere al limite in tutte le aree. Continuaremo a farlo senza però reagire in modo eccessivo. Siamo nella corretta direzione ma continueremo lo sviluppo delle piccole cose".
Il manager di Draveil, poi, ha commentato le condizioni fisiche di Carlos Sainz, al rientro in macchina dopo l'operazione di appendicite a cui è stato sottoposto due settimane fa a Jeddah. Condizioni che, per il momento, sembrano permettere a Carlos di gareggiare come di consueto, anche se ulteriori valutazioni verranno svolte nel prosieguo del weekend, anche vedendo la risposta dello spagnolo alle sollecitazioni dei primi turni di guida in occasione delle prove libere.
"Le cose sembrano andare bene, forse è stato indietro all'inizio ma piano piano ha ricostruito passo e fiducia. Sicuramente nel pomeriggio avrà una sensazione più chiara, date le simulazioni e i long run però per ora tutto ok".
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Foto copertina media.ferrari.com