Lewis Hamilton è noto non solo per i suoi risultati in pista, ma anche per le battaglie sociali che porta avanti da anni. Ad esempio, lui è uno dei pochi che si impegna e si interessa veramente nella F1 Academy e nelle figure femminili del motorsport: a Jeddah, infatti, è stato l'unico ad andare ad abbracciare la pilota della squadra, Doriane Pin, dopo il suo grande weekend. E ha sempre difeso anche Susie Wolff dalle varie accuse che le sono state mosse nel corso degli anni.
L'ultimo episodio è avvenuto pochi giorni fa, quando la manager della F1 Academy ha rivelato di aver iniziato una causa legale contro la FIA per le calunnie rivolte a lei nel mese di Dicembre. Chiedendo la sua opinione sulla questione, il britannico ha detto, senza peli sulla lingua: "Non c'è stata trasparenza da parte della Federazione in quello che è successo, nè se ne sono assunti la responsabilità. Ora più che mai è importante denunciare i comportamenti scorretti, e far sì che le persone ne paghino le conseguenze. Qualcuno può pensare che il silenzio risolva tutto, ma non è così".
"Sono incredibilmente orgoglioso di Susie. In un mondo in cui le persone vengono silenziate, questo è un grande messaggio. E lei fa bene a muovere la causa in tribunali esterni, dato che la FIA non sa gestire queste cose. Tutto succede a porte chiuse, non c'è trasparenza e non c'è chi ci mette la faccia. Come ci si può fidare? Questo sport è ancora dominato dagli uomini. Spero che lei passi un messaggio positivo per le donne: in questo momento, se qualcuno parla viene licenziato, e questo è terribile", ha concluso poi il pilota, come riporta Motorsport. Sono chiari i riferimenti a tutto quello che è accaduto in Red Bull, dove la dipendente che ha denunciato è stata allontanata dal lavoro.
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