Lewis Hamilton aveva la testa china nelle mani, gli occhi chiusi e il fiatone. Chissà cosa stava pensando il britannico dopo quei folli ultimi minuti del GP di Abu Dhabi nel 2021, gara che stava conducendo con maturità fino alla Safety Car causata dall'incidente di Nicholas Latifi, la quale ha portato il direttore gara a una scelta molto controversa e azzardata: far sdoppiare solo le vetture tra Hamilton, che girava con le gomme usate, e Verstappen, che montava gomme soft nuove. La preda era facile e il finale scontato: l'olandese ha passato il suo rivale, conquistando il suo primo titolo Mondiale.
Ovviamente si sono sollevate diverse polemiche per la decisione di Michael Masi, ma il pilota offeso ha scelto di chiudersi nel silenzio e di non parlare fino al Febbrario del 2022. In una recente intervista con il magazine GQ, però, all'inglese è stato chiesto di commentare ancora l'accaduto: "Lei mi chiede se mi hanno rubato il Mondiale? È ovvio, la storia la sapete tutti. L'unica cosa davvero bella di quel momento è stato che avevo mio padre con me: con lui ho passato tutta la mia vita, i momenti belli e quelli bui. E nel giorno peggiore c'era lui, che mi aveva insegnato ad alzare sempre la testa e risollevarsi. Così sono andato a fare i complimenti a Max senza pensare troppo alle conseguenze, anche se sapevo che c'era da qualche parte un mini me che stava guardando la corsa. Sapevo che quell'istante avrebbe segnato la mia vita. Lo sentivo dentro. Ero consapevole solo di una cosa: in quei 50 metri o sarei caduto al suolo, morendo, o mi sarei alzato. Quando guardo i filmati di quella gara sento ancora le stesse emozioni, ma ora sono in pace con me stesso".
E cosa lo ha aiutato ad andare avanti? "I miei tifosi. All'inizio non me lo aspettavo, perchè non stavo vincendo niente. Ma poi ho capito che non è facile immedesimarsi in qualcuno che vince sempre".
Foto copertina x.com
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