Siamo alla vigilia del sesti appuntamento del mondiale, ma la stagione 2024, che si è già contraddistinta come annata ricca di colpi di scena, sembra pronta a riservare nuove sorprese. Dopo il colpo messo a segno dalla Ferrari che, con l'ingaggio di Hamilton ha animato il mercato piloti, anche il mercato dei tecnici appare in fermento. Di fatto, le indiscrezioni riportate da "Auto Motor und Sport" sull'addio di Adrian Newey alla Red Bull hanno trovato pieno riscontro, visto che nella giornata di ieri il team ha annunciato la separazione (dopo una permanenza di quasi vent'anni) dal tecnico inglese Serparazione con tutta probabilità dovuta ai malcontenti dello stesso Adrian per le tensioni nate in seguito alla lotta di potere nel team scaturita dal caso Horner e che, di fatto, ha spaccato la compagine.
Un addio che, inevitabilmente, ha scatenato l'entusiasmo dei fan, con i tifosi di ogni team che vorrebbero il geniale tecnico britannico nella propria scuderia. Realisticamente, invece, per Adrian sembrano esserci solo due destinazioni: Aston Martin, che punta su di lui per un clamoroso rilancio e per l'apertura di un nuovo ciclo vincente (ma che pare sia stata scartata dallo stesso Newey), e Ferrari, da tempo alla finestra nella speranza di poter sfruttare il proprio fascino e la propria storia per convincere "Il genio" a vestirsi di rosso. E, proprio sul'ipotesi Ferrari, che ad oggi appare come la più concreta, è intervenuto sul suo blog "Profondo Rosso" Leo Turrini che, in una riflessione ad ampio respiro, ha analizzato la vicenda inserendola nella ristrutturazione del Reparto Corse che sta portando avanti John Elkann.
Una ristrutturazione voluta da presidente del Cavallino che, di fatto, è partita con arrivo di Frédéric Vasseur lo scorso anno, è passata per l'ingaggio di nuovi tecnici fino a sublimarsi con la scelta di Lewis Hamilton e la trattativa per Adrian Newey. Mosse, le ultime due, che potrebbero portare in via Abetone il pilota e il tecnico più vincenti nella storia della F1: operazioni che sottolineano il coinvolgimento di Elkann nelle vicende della Scuderia e la perfetta esecuzione di quella che è la sua funzione di presidente e azionista. Mosse che, sulla carta, potrebbero fare davvero bene alla Scuderia, anche se in F1, a differenza del calcio, non bastano i noli altisonanti per fare la differenza.
"Fossimo tifosi di una squadra di calcio, cosa penseremmo di un presidente che ingaggia Guardiola e Mbappe? Minimo, gli verrebbe eretto un monumento. Ora, di John Elkann è lecito pensare tutto e il contrario di tutto.
Ma ha portato in Ferrari il pilota più vincente all time. E sta cercando di portare a Maranello il progettista più vincente all time. Lewis Hamilton plus Adrian Newey. Nel secondo caso, si spera arrivino conferme ufficiali. Ma il solo fatto che l’ipotesi sia credibile parla da solo. Dopo di che, la F1 non è il pallone. Talvolta è persino più imprevedibile. Ma creare le condizioni per tentare di aprire un ciclo vincente è quello che si chiede a un azionista".
Leggi anche: In cosa consiste il ruolo di Reserve Driver? Risponde Robert Shwartzman
Foto copertina twitter.com