Alla vigilia del weekend di Imola, dove la Formula 1 fa tappa per il Gran Premio dell'Emilia Romagna, c'è grandissima attesa intorno alla Ferrari. Il team di Maranello ha portato a San Marino un sostanzioso pacchetto di aggiornamenti e la speranza dei tifosi del Cavallino è che possa rivelarsi quello giusto per staccare la McLaren o addirittura colmare il gap dalla Red Bull campione in carica. Ma lo sguardo di appassionati ed addetti ai lavori è rivolto anche al prossimo futuro, ed anche in questo caso c'è grande attenzione su ciò che succede nell'universo Rosso. Di questi argomenti ed altro ancora ha parlato Leo Turrini in una delle analisi postate su Profondo Rosso, suo blog online su quotidiano.net.
Il primo tema su cui Turrini si è soffermato sono proprio gli aggiornamenti portarti dalla Ferrari alla SF-24. "Non sempre (eufemismo) gli sviluppi Rossi hanno avuto effetti positivi. Ma ammetto che, almeno fin qui, la gestione Vasseur ha trasmesso una sensazione diversa", ha esordito il giornalista non nascondendo una punta di ottimismo. "Come noiosamente ripeto spesso, la Ferrari ha bisogno di crescere anche per una questione di autostima. Sono i risultati a certificare la bontà di un work in progress", ha aggiunto.
Da qualche mese si sente spesso parlare di 2026 e di quel cambio regolamentare che offrirà una ghiotta chance ai team per ribaltare le gerarchie iridate. Secondo Turrini, però, guardare troppo lontano non è opportuno da parte della Ferrari. "Ragionare solo sul 2026 è un esercizio futile, nonché vagamente autolesionista", ci ha tenuto a sottolineare.
Crescere, come dicevamo poc'anzi, vorrebbe dire avvicinare la Red Bull ma soprattutto allontanare la McLaren. Il volto noto di SkySportF1 è di questo avviso: "La Ferrari aggiornata deve, minimo, mettersi davanti a McLaren. Non sono qui a proclamare che Red Bull delenda est (anche perché per certe cose si stanno picconando da soli, ehm ehm). Ma Leclerc e Sainz non possono stare dietro a Norris e Piastri".
Infine, Turrini ha concluso la sua analisi lasciandosi andare ad un pensiero paricolare in vista dell'evento emiliano: "Io sono di quelle parti. L’alluvione del 2023 è stata una catastrofe. Il fatto che la Formula Uno torni a Imola è un segnale di speranza e di fiducia. Non sarà un Gran Premio a cancellare le ferite: ma anche a questo possono servire gli eventi dello sport business, a restituire un sorriso alla gente comune".
Leggi anche: Annullato lo sciopero dei trasporti per il GP di Imola
Leggi anche: Ferrari, Vasseur in vista di Imola: «Scenario serrato, cruciali due fattori»
Leggi anche: Newey addio, la Red Bull sta per implodere? Alonso minimizza: «Vogliono destabilizzarli»
Foto copertina sport.sky.it; Foto interna www.facebook.com