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29/05/2024 08:50:00

Hamilton chiede di cessare il fuoco in Palestina: «Non possiamo stare in silenzio»


News di Prisca Manzoni

Nella notte di ieri c'è stato un altro tremendo attacco da parte delle forze israeliane verso dei civili rifugiati, senza difese e sfollati nei campi profughi di Rafah, in Palestina, che è costato la vita a 45 persone. E stamattina ce ne è stato un altro, in giorni che trascorrono senza pace dal 7 ottobre scorso (a dire il vero da molto prima). Quello che sta succedendo in Medio Oriente è sotto gli occhi di tutti, eppure in molti distolgono facilmente lo sguardo rivolgendolo altrove. 

Nel mondo della Formula 1 che, nonostante l'ipocrisia, si interessa poco di quanto accade nel resto del mondo, è stato ancora una volta il solo Lewis Hamilton ad esporsi sul conflitto, prendendo le difese del vessato popolo palestinese scrivendo su Instagram: "Quando è troppo è troppo. Non possiamo continuare a vedere una tragedia svolgersi davanti ai nostri occhi e stare in silenzio. Il trauma e il terrore che molti, specialmente bambini innocenti, stanno vivendo è orribile. Questo deve finire, per i bambini, le loro famiglie e le loro vite". Inoltre, il britannico ha condiviso un video di alcuni bambini sopravvissuti nel campo di Rafah dopo il bombardamento. Sarà forse il minimo mettere due parole sui social, ma è sempre meglio di quello che gli altri piloti hanno fatto: con la loro piattaforma possono far sapere cosa sta succedendo, ma preferiscono non esporsi perchè, chissà, forse credono di essere esenti vivendo nel patinato mondo del motorsport. 

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