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19/06/2024 11:00:00

Nella «Regola Antonelli» vince Wolff e perde la FIA


Articolo di Prisca Manzoni
La FIA ha cambiato il regolamento, abbassando l'età minima per la Super Licenza. Questa è una vittoria, sebbene implicita, di Wolff, che ha agito nell'ombra per farla approvare. Chi ci perde, invece, è ancora la Federazione.

La notizia sulla bocca di tutti è la decisione della FIA di abbassare l'età minima per la Super Licenza dai 18 ai 17 anni. Il tempismo non è casuale, visto il clamore attorno alla figura di Andrea Kimi Antonelli: non c'è dubbio che Wolff lo voglia nella sua squadra (salvo clamorosi imprevisti chiamati Max Verstappen), ma al giovane manca l'esperienza per poter guidare una monoposto ufficiale. I suoi 18 anni arriveranno a fine agosto, ma ogni giorno è importante quando si parla di un team di Formula 1; perciò, con questa "esenzione" della Federazione, l'italiano potrebbe correre già nelle prossime settimane delle Prove Libere e debuttare nel 2025 con maggiore sicurezza. 

Sul futuro del classe 2006 c'è ancora tanta incertezza, visto che al manager della Mercedes piace agire nell'ombra: giusto qualche settimana fa aveva detto ai media che non era il caso di mettere pressione a Kimi e che la richiesta della Super Licenza alla FIA era una bugia, mentre qui chi "mentiva" era proprio Wolff. Ma il suo temperamento non è nuovo nell'intricata politica del paddock. Non si sa bene cosa sia successo, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che dietro ci sia, nuovamente, il suo zampino e il suo potere politico, che riesce a governare la FIA a suo piacimento. Prima la "giustificazione" della sua influenza era il dominio della Mercedes, quanto vincesse, questioni economiche e così via, ma adesso che la squadra non è più ai tempi d'oro viene alla un altro lato della medaglia. Wolff è un uomo d'affari, non un tecnico o un'ingegnere: per lui tutto è business e soldi che girano (non a caso è uno dei pochi miliardari), come si è visto anche dalla festa "clandestina" dopo che Hamilton aveva perso il Mondiale piloti nel 2021, ma la Mercedes aveva vinto il costruttori. 

Al contrario, è la Federazione che ne esce sconfitta: non solo le parole di un singolo team principal hanno cambiato le regole, ma si è fatta anche dei nemici potenti negli Stati Uniti (tra l'altro patria di Liberty Media, con cui i rapporti non sarebbero dei migliori). Infatti, diversi piloti di Indycar si sono lamentati per questa preferenza, dopo che ad alcuni di loro, plurivincitori o addirittura campioni, vedasi Colton Herta e Pato O'Ward, la Super Licenza è stata negata per motivi futili, quali un'ipotetica "mancanza di esperienza". "Quindi si possono fare delle deroghe", ha scritto Alexander Rossi su Twitter, proprio a sottolineare una avversione per i piloti che non fanno parte delle loro categorie, ma che avrebbero le carte in regola più di molti altri. 

Foto copertina x.com

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