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16/06/2024 09:30:00

«Red Bull dipendente da Verstappen. Piano B? Nessuno dopo di lui». L'opinione di Chinchero


News di Alessio Ciancola

Ad oggi, la Red Bull non è sembra poter più disporre della migliore macchina della griglia, tale da marchiare a fuoco la stagione come accaduto nel 2023. Una vettura buona, la RB20, ma non più dominante, con cui però Max Verstappen sta mostrando il suo enorme talento, come in Canada, dove ha portato a casa il massimo bottino a disposizione dopo aver coperto e superato le carenze della RB20. Un weekend in cui Max è stato abile nel cogliere la seconda piazza in qualifica, e in gara, nel gestire la pioggia, il passaggio dalle intermedie alle slick, le Safety Car la concorrenza, nel finale.

Una vittoria della Red Bull ma marchiata a fuoco da Max che, ancora una volta, ha dovuto fare i conti con una concorrenza sempre più agguerrita e vicina alla RB20, e sopratutto con un compagno di squadra che a Montreal, dopo aver siglato il rinnovo di contratto, è ancora una volta incappato in un fine settimana negativo, sempre nelle retrovie e incapace di supportare il pilota dei paesi bassi nella lotta iridata. Un rinnovo che, come analizzato su "Motorsport.com" da Roberto Chinchero, appare poco comprensibile in virtù dei risultati e soprattutto evidenzia la totale incapacità del vivaio Red Bull di produrre nuovi talenti come in passato.

"Sergio Perez è passato dalla gioia legata al rinnovo del contratto con la Red Bull al peggiore weekend di gara del 2024. Nelle valutazioni emerse all’indomani del Gran Premio del Canada le due vicende si sono fuse in una sola domanda: per quale motivo Marko e Horner hanno puntato ancora su Checo? [...] Possibile che nell’arco dei tre anni e mezzo il vivaio Red Bull non sia stato in grado di proporre almeno un candidato degno di una chance? E per quale motivo è stata accantonata la possibilità di poter avere in squadra Carlos Sainz o Fernando Alonso?".

Un vivaio che ha sempre sfornato talenti, talvolta in eccesso e le cui carriere sono state bruciate dal dottor Marko, ma che dall'ascesa di Max nel team sembra essere stato accantonato.

"In passato Helmut Marko è stato criticato per le sue scelte molto dure, a volte ciniche, una modalità operativa che non ha mai previsto una seconda opportunità. L’interesse della squadra è sempre stato sopra tutto, a costo di sacrificare carriere di piloti. [...] C’è un momento in cui il cambio di rotta ha preso forma: l’ascesa di Max Verstappen al ruolo di fattore indispensabile per il successo della squadra. Si può datare 2021".

Un cambio di rotta che, di fatto, ha reso il team Verstappen dipendente, pagando in termini di risultati, ma rendendo la squadra di Christian Horner estremamente vulnerabile dalle decisioni del figlio d'arte olandese.

"L’aspetto positivo di questa politica è che da allora la Red Bull non ha lasciato nulla per strada in termini di obiettivi, quindi i risultati continuano ad essere dalla parte di Marko e Horner. Ma allo stesso tempo il team è diventato sempre più Verstappen-dipendente. In passato Marko aveva sempre in mano la mossa successiva. [...] Oggi il piano ‘B’ non c’è, e quando nei mesi scorsi Max ha lasciato intendere che non sarebbe stato il contratto a trattenerlo in squadra, a Milton Keynes in molti hanno tremato. Il vivaio è arido, l’unico candidato interno ad un posto Red Bull è Yuki Tsunoda".

Un all-in su Max che ha portato i giovani talenti a declinare le offerte Red Bull, ma il team ad essere spiazzato in caso di addio del tre volte campione del mondo. Aspetto che, però, poco interessa a Verstappen e a Marko, consapevole di lasciare il team nell'esatto momento in cui Max dovesse lascerà la compagnia.

"I nuovi talenti emersi negli ultimi setto-otto anni non hanno vestito la divisa del Red Bull Junior Team. [...] L’idea di entrare in un sistema Verstappen-centrico, nel quale il rischio di venire bruciati era una possibilità concreta, ha convinto i giovani con più proposte sul tavolo a guardare altrove. Il cambio di rotta è così netto da essere sempre più simile ad un all-in, fino a quando Verstappen garantirà la sua presenza in squadra. [...] Tutto è fatto nel nome di Max, ignorando che il giorno in cui Max dovesse decidere di cambiare aria, sul fronte piloti resterà un guscio vuoto".

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Foto copertina x.com