Il GP di Spagna doveva essere una gara di reazione per la Ferrari, in cui rialzare la testa dopo il blackout del Canada e tornare, anche grazie agli sviluppi introdotti, in lotta con Red Bull e McLaren. Al contrario, la trasferta catalana ha rappresentato un nuovo passo falso per la Scuderia, caduta al Montmeló nel ruolo di quarta forza in campo, sopravanzata anche dalla Mercedes. Un passo falso che, malgrado l'ottima vittoria di Monaco, mostra un sempre più chiaro trend calante di un team che, dopo qualche lampo a inizio anno, appare incapace di costruire una stagione solida partendo da una vettura, di base, migliore del modello 2023 ma, al contrario, in uno stato di immobilismo dinanzi ai tangibili progressi della concorrenza.
Un weekend in cui la Rossa mai è apparsa in forma, in affanno sul giro e nella gestione gomme: uno scenario tale da far sorgere degli interrogativi in merito alla bontà del progetto e degli sviluppi portati in pista. Un esame che, su una pista probante e molto indicativa, ha sancito la bocciatura per la Rossa il cui weekend, se possibile, è stato complicata oltremodo anche dalle scintille tra Leclerc e Sainz, con il madrileno che, in apparenza, avrebbe violato degli accordi del team e superato il compagno di squadra. Attacco a cui Charles ha risposto forzando la frenata e toccando appena l'auto di Sainz.
Contatto che, nel post, ha causato malumori ma che mostra una situazione fluida ma inevitabile tra i piloti, data la loro situazione contrattuale, su sui sarà compito del team principal Vasseur intervenire pur di evitare l’escalation, nella consapevolezza che i problemi della Rossa sono ben altri. Un quadro, sia relativo alla lotta interna tra piloti che alla situazione tecnica del team, che è stata commentata da Leo Turrini nel suo blog "Profondo Rosso". Il noto giornalista, senza mezzi termini ha bollato come ridicola la polemica tra Sainz e Leclerc, non certo prioritaria data lo stato dell'arte della Scuderia, la cui gestione del team principal Vasseur sembra sempre più allinearsi a quella precedente, al tempo ferocemente criticata.
"Leclerc e Sainz. È una storia vagamente ridicola. Gli sviluppi non stanno funzionando.
Mi dispiace per chi si rifiuta di vedere la verità.
Per ora, la Ferrari di Vasseur non è tanto diversa dalla Ferrari di Binotto. Almeno tra noi, evitiamo le ipocrisie. Quanto ai piloti [...] sono stati separati in casa da legittime scelte aziendali. Pretendere che siano amici in questa realtà è comico".
Un momento di sbandamento in cui la Rossa potrebbe anche perdere alcune pedine importanti del suo staff tecnico, come il direttore tecnico Enrico Cardile, dato come sempre più vicino al team Aston Martin.
"Cardile. Avevo spiegato qui che la Aston Martin lo voleva. Stroll padre ha detto ai suoi top manager: io in F1 voglio alzare la Coppa, dal 2026 in poi. Ho amici carissimi che lavorano in Aston. So che ambiente c’è lì. Credo anche di sapere, Cardile a parte, chi guiderà quella monoposto dal 2026. Aggiungo che ignoro se Cardile abbia già firmato. Ma mi stupirei del contrario".
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