Il pacchetto di novità portato dalla Red Bull in Ungheria non è una semplice e comune modifica, bensì si tratta di una vera e propria rivoluzione dei concetti aerodinamici.
Come possiamo notare dalle immagini sottostanti, infatti, è stata completamente rivisitata la zona dello "scivolo" (interna alle pance).
Infine, la zona del retrotreno ha visto la rimozione dei bazooka - concetto attuato da inizio anno, ma abbandonato adesso - e la conseguente introduzione di un nuovo sistema di raffreddamento, con delle aperture diverse.
Nel weekend di Budapest, Sergio Pérez ha utilizzato la vecchia specifica della monoposto, mentre a Max Verstappen è stata affidata quella aggiornata.
"Aggiornata", però, non significa necessariamente "più veloce", specialmente in una Formula 1 dove diversi team faticano ad esprimere il potenziale delle novità (Ferrari in primis).
Casualmente, nell'unica gara dell'anno in cui Checo e l'olandese hanno due vetture completamente differenti, il messicano trova una delle sue migliori uscite e Max si lamenta continuamente. Ma siamo davvero sicuri che si tratti solo di un caso?
Forse non è un caso che Pérez sia riuscito a rimontare dalla sedicesima alla settima posizione su una pista ben nota per la difficoltà dei sorpassi.
Forse non è un caso che Verstappen abbia avuto diversi problemi con il bilanciamento della monoposto, non riuscendo mai a mostrare un ritmo eccezionale.
Ebbene sì, forse non è un caso: forse gli aggiornamenti della Red Bull non hanno funzionato, almeno fino ad adesso.
Guardando l'andamento della stagione e del confronto interno tra i due piloti, la domanda sorge spontanea: con la "vecchia" Red Bull, Max Verstappen avrebbe potuto vincere? Non ne avremo mai la certezza, ma quest'ipotesi appare tutt'altro che azzardata.
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Foto interne: Mark Hughes - www.the-race.com