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22/07/2024 16:15:00

La comunicazione tra Norris e l'ingegnere: l'ultimo atto di una tragedia greca


News di Prisca Manzoni

Negli ultimi giri del Gran Premio di Ungheria l'attenzione era tutta rivolta alla situazione in casa McLaren, resa più complicata dal dovuto da una strategia poco efficace: Oscar Piastri, leader indiscusso della corsa, è uscito dietro a Lando Norris al termine della seconda sosta. L'idea era che il britannico cedesse la vittoria al compagno di squadra, ma il muretto non ha messo in conto che questa è la richiesta più difficile per un pilota. Il numero 4, infatti, sapeva bene cosa c'era in gioco (forse qualcosa di più che il solo primo posto) e ha procrastinato lo scambio di posizione fino a pochi giri al termine, facendo perdere qualche battito all'australiano. 

Con questo grande favore, Norris ha deciso di mettere la squadra al primo posto, minimizzando i danni di una scelta al limite della follia. E sebbene le televisioni e i media lo stessero rappresentando come il cattivo di turno, lui non ha fatto nulla di diverso da altri suoi colleghi. Quello che lo ha spinto a cedere la posizione è stato l'ultimo intervento del suo ingegnere di pista, Will Joseph, che suonava più come una minaccia che come un semplice messaggio. Partendo da qualche minuto prima, è interessante vedere il caos della comunicazione tra i piloti e il muretto: una pantomima al limite della tragedia greca, buttata la questione sulla moralità, in un momento in cui un pilota vede solo rosso sangue. 

La comunicazione via radio

Infatti, il primo messaggio riguardo al cambio di posizione è arrivato al giro 48 ma, quando si sono accorti che Norris non stava rallentando, gli ingegneri hanno usato una tattica subdola, ovvero puntare sul degrado gomme, con dei semplici "Mancano 21 giri, fai attenzione...Risparmia in curva 4 e in curva 11. Anche le posteriori in curva 6 e 9...Anche Hiroshi è stressato per la vita degli pnueumatici", accompagnati da alcuni radio check, della serie che chiedevano se il pilota li sentisse perchè non stava "ubbidendo". Solo dopo 10 giri l'inglese ha espresso il suo rancore: "Forse dovevate fermare prima Oscar se lo volevate davanti, no?", al che l'ingegnere ha risposto con "Non importa". "Importa a me però"ha risposto secco Norris.

A 9 giri dalla fine è iniziata poi il ricatto morale sul giovane inglese, degno del miglior dialogo da ultimo atto nei drammi di Shakespeare: "Ricordati tutti i meeting che abbiamo avuto. Oscar non può raggiungerti, hai già dimostrato quanto vali e adesso non importa. Sto cercando di proteggerti, amico, lo prometto. Sappiamo che farai la cosa giusta". Poi è arrivato il colpo di grazia, che rincarava la dose ed esprimeva ad alta voce il dubbio di Norris: "Mancano cinque giri. Il modo in cui vinci il campionato non è da solo, ma con la squadra. Avrai bisogno di Oscar e avrai bisogno di noi". Con queste parole Lando ha deciso di cedere il passo al compagno di box (che tra l'altro nemmeno lo ha ringraziato, forse per l'imbarazzo della situazione, che ci può stare, o per stizza, che invece non è accettabile in questa occasione). Il numero 4 ha perso in Ungheria una grande occasione, nuovamente per un errore del team, oltre che per uno sbaglio suo in partenza. E sia Piastri come la McLaren gli devono un grande favore, specialmente se nei prossimi mesi cambieranno le sorti del campionato. 

 

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